morti russi gukafNegli anni '70 Robert Conquest fornì agli Usa le prove dei crimini in Urss, Cina e Vietnam. Milioni di morti. Morti di cui a lungo si è preferito non parlare. Sono le vittime dei regimi comunisti, sviluppatisi a partire dalla rivoluzione Russa del 1917. Le spiegazioni del silenzio su questa violenza totalitaria sono abbastanza ovvie. Dopo la seconda guerra mondiale era facile denunciare gli orrendi crimini del nazismo o del militarismo nipponico. Non erano più parte in causa. Ben diverso il caso dell'Urss, della Cina e dei loro Stati satellite, come Cuba o il Vietnam.

Non era facile indagare oltre le cortine, di ferro o di bambù cambia poco. E quindi se l'esistenza della strage era nota restava molto complesso quantificarla. Ed esisteva in Occidente un ampio movimento politico e di opinione che non voleva in alcun modo sentire parlare delle colpe del comunismo. E non soltanto nei Paesi che, come l'Italia, avevano la presenza di un partito comunista politicamente consistente. Anche negli Usa durante la guerra del Vietnam una larga parte dell'opinione pubblica era pronta a stigmatizzare ogni violenza compiuta dalle truppe statunitensi, ma sceglieva di ignorare le violenze dei vietcong o dell'esercito regolare nordvietnamita.

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dall'articolo di   per IlGiornale.it del 08/10/2017

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