zingaretti lotti PD lottaIl segretario dem interviene sulla questione Csm che vede coinvolto l'ex ministro renziano che risponde stizzito: "Anche io parte del 'suo' Pd, non faccio nomine". Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, interviene sullaffaire Csm che ha investito anche l’ex ministro dem Luca Lotti. “Di fronte all’indagine relativa al Csm - afferma -, data la delicatezza del tema, ritengo che occorrano la massima franchezza e precisione di giudizio. Se emergeranno rilievi penali, mi atterrò sempre al principio garantista e di civiltà giuridica secondo il quale prevale la presunzione di innocenza fino alle sentenze definitive”.

 Zingaretti continua: “L’oggetto delle indagini non sono le frequentazioni ma il loro merito. Attendiamo per questo che si faccia piena luce. Agli esponenti politici del Pd protagonisti di quanto è emerso non viene contestato alcun reato. Per questo, ogni processo sommario celebrato sulla base di spezzoni di intercettazioni va respinto. Ma il Pd non ha mai dato mandato a nessuno di occuparsi degli assetti degli uffici giudiziari”.

Il segretario del Pd aggiunge: “Dal punto di vista dell’opportunità politica il partito che ho in mente non si occupa di nomine di magistrati. La politica valuta, interloquisce, si confronta, esprime opinioni ma non dà consigli o né si dedica ad organizzare maggioranze nell’organo di autogoverno della Magistratura”. 

Alle parole del segretario risponde stizzito lo stesso Lotti: “Ringrazio Zingaretti per aver ricordato che non ho commesso nessun reato e che va respinta e condannata ogni forma di processo sommario. Detto questo, senza fare nessuna polemica con Nicola, sono un po’ sorpreso che lo stesso segretario abbia sentito poi la necessità di dire che il “suo” Pd non si occupa di nomine di magistrati: perché anche io faccio parte del “suo” Pd e - come ho personalmente detto a lui e spiegato oggi in una nota - non ho il potere di fare nomine, che come noto spettano al Csm”. 

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