casapound rivolta anti migrantiDopo Torre Maura, dopo Casal Bruciato, si teme un nuovo focolaio contro il centro di accoglienza. Le tartarughe attaccano il Campidoglio. Della Casa (M5S): "Anch’io contraria, si rischiano proteste". L’allarme è stato lanciato, la periferia romana potrebbe infiammarsi di nuovo, riesplodere la protesta contro “lo straniero”. Un altro focolaio è stato acceso e CasaPound è pronta a tornare in strada. Dopo Torre Maura, dopo Casal Bruciato, stavolta la “rivolta” si prepara a Settecamini, periferia est di Roma, il quartiere in cui sorge una struttura, ingressi su via Quintiliolo e largo Chiaro Davanzati, che potrebbe ospitare un centro di accoglienza per migranti.

Ancora quarto Municipio - come Casal Bruciato - stesso copione, anche se i destinatari della mobilitazione annunciata sono migranti e non rom come nei due casi che hanno infiammato le cronache e il dibattito politico poco prima delle elezioni europee.

Stamane, in una nota, Mauro Antonini, responsabile del Lazio per i fascisti del terzo millennio ha denunciato di aver “scoperto che sono in corso preparativi in una struttura di Settecamini in modo da poter essere adibita a centro di accoglienza di chissà quanti immigrati. Denunciamo quanto scoperto e facciamo presente che, con la complicità delle istituzioni, a Roma purtroppo ancora non si ferma il business dell’accoglienza, ancora una volta sulla pelle dei residenti e sulle spalle delle periferie”. 

In un post su Facebook, corredato da foto del suo “sopralluogo” nell’edificio, Antonini ha precisato che si tratta della “stessa struttura che fianco a fianco insieme con i cittadini del quartiere riuscimmo a far revocare il 28 maggio 2014 alla cooperativa che avrebbe dovuto gestire l’accoglienza”, aggiungendo: “che nessuno creda di poter prendere in giro i cittadini di Settecamini e lucrare ancora con il business degli immigrati, siamo pronti ancora una volta a impedire fisicamente che ciò avvenga”.

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dall'articolo di  Luciana Matarese  per HuffingtonPost.it 

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