barbareschi luca foto tvzoom..... Socialista tendenza Martelli negli anni ’80, berlusconiano tendenza C’eravamo tanto amati negli anni ’90 e finiano tendenza gattopardo negli anni 2000, Barbareschi non è mai saltato sul carro del vincitore perché si è sempre sentito lui, il vincitore. Nel 2002 si toglie persino lo sfizio di realizzare un film Il trasformista che è un po’ la versione di destra de Il portaborse, il film di Daniele Luchetti che negli anni ’90 anticipò Tangentopoli con Nanni Moretti nei panni del ministro corrotto del PSI. Barbareschi nel suo film interpreta un ambientalista che viene trascinato nella melma della politica italiana, tradendo gli ideali nei quali aveva inizialmente creduto. Nulla di nuovo, si dirà. In realtà, il film analizza bene con l’arma della satira quel blob indistinguibile che è ormai la politica italiana ovvero un ricattificio dove transitano faccendieri, starlette televisive e politici di mestiere che non hanno mai lavorato in vita loro. Barbareschi conosce molto bene questo mondo non per sentito dire ma perché ne ha fatto sempre parte, sin dai tempi delle cene con Claudio Martelli per far ottenere finanziamenti al Teatro dell’Elfo di Gabriele Salvatores nella Milano da bere degli anni ’80.

Questa sua attrazione irresistibile per il potere, unitamente alla sua abitudine di parlare troppo, gli sono state più di una volta fatali, almeno per la sua credibilità professionale.

1996. Romani Prodi guida l’esecutivo e Carlo Azeglio Ciampi è il Presidente della Repubblica. Manca ancora qualche anno all’entrata in vigore della moneta unica europea e Prodi, da poco insediatosi come Presidente del Consiglio, annuncia l’eurotassa. Barbareschi conduce in prima serata su Canale 5 lo show I guastafeste con Massimo Lopez e a un certo punto invita una signora del pubblico a non pagare il balzello (Guarda il video). I vertici di Mediaset non la prendono bene. Il nuovo esecutivo – nonostante la visita rassicurante di Massimo D’Alema negli studi di Cologno Monzese – potrebbe approvare leggi a danno delle casse del biscione e quindi occorre stare attenti che nessuno la faccia fuori dal vaso. A Barbareschi viene chiesto di scusarsi pubblicamente ma lui rifiuta. Mediaset è costretta a licenziarlo su ordine di Adriano Galliani e a Barbareschi non resta che fare causa a Rti.

In questa intervista (guarda il video)  realizzata nel 2003, Barbareschi commenta il fattaccio, lamentandosi che c’è epurazione e epurazione. Tira in ballo SantoroLuttazzi e Biagi, nominati nell’editto bulgaro da Silvio Berlusconi, per accusare i suoi detrattori di doppiopesismo. Un discorso, il suo, a dir poco sballato perché la battuta sulle tasse era gratuita e completamente sganciata dal contesto del programma. Barbareschi contesta anche l’articolo che gli dedicò l’Unità, in cui gli si ricordava che forse tra i 3 milioni di spettatori del suo programma potevano esserci anche dei non evasori.

Barbareschi entrerà ufficialmente in politica nel 2008 con il Popolo della Libertà e grazie alla legge del Porcellum – è bene ricordarlo – entrerà a Montecitorio non come eletto per volontà popolare ma come tutti gli altri parlamentari di destra e sinistra solo perché scelto dal segretario di partito. Praticamente tutto quello che Luca Fanfareschi – questo era il nome con cui veniva chiamato il suo primo imitatore nello show di Serena Dandini Scusate l’interruzione del 1990 – aveva denunciato nel film Il trasformista diventa realtà. Il bel Luca sperimenta con successo che cosa è il conflitto di interessi. In altre parole, brilla per assenze in aula ma continua a recitare e fare e il regista. La sua società di produzione Casanova Multimedia ha un contratto quadro con la Rai per realizzare fiction ma la Rai che dovrebbe essere di tutti è “cosa loro” e quindi per Luca non c’è nessuno scandalo. Del resto, lui stesso ha sempre detto che, come la sinistra, anche la destra ha il diritto di occupare la tv di stato, salvo  pentirsi in seguito di certi eccessi: «An, in viale Mazzini, ha portato solo mignotte».

Naturalmente “antipatico”, Barbareschi recita sempre ma alla sua età dovrebbe aver capito ormai che se scegli di fare l’arbitro non puoi fare anche il giocatore. L’alibi che sia uno sport nazionale per molti non lo esime certo dalle responsabilità personali che diventano pubbliche se si continuano a percepire 14 mila euro al mese come deputato del Gruppo Misto senza far nulla. 

twitter@LucaMartera

(Nella foto, Luca Barbareschi)

Articolo di TvZoom.it 

 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna