la cgil icenziaSimona Micieli denuncia in un blog la sua esperienza nel sindacato fatta di lavoro nero, rimborsi spese ridicoli e un finto contratto part time.  “Il dato reale è che la Cgil licenzia eccome, senza applicare l'art. 18Susanna Camusso dovrebbe quindi smetterla di scendere in piazza con la bandiera rossa. Abbiamo i dati reali del fatto che neppure il sindacato difende i diritti dei lavoratori”. Inizia così il racconto di Simona Micieli, 37 anni, una delle animatrici del blog licenziatidallacgil.it che proprio nei giorni in cui il governo Renzi è impegnato sulla riforma del mercato del lavoro torna a raccontare la sua storia dentro la Cgil, fatta di lavoro nero, rimborsi spese ridicoli e un finto contratto part time.

 

“Ho lavorato cinque anni in nero per la Cgil di Cosenza, non mi facevano il contratto e mi davano 250 euro al mese di rimborso spese per un lavoro full time. Continuavano a ripetere che non c'erano le condizioni politico – economiche per la regolarizzazione contrattuale del mio rapporto di lavoro, mentre mi mandavano in giro per l'Italia per seguire i corsi nazionali. Facevo il lavoro dei dirigenti, senza il loro stipendio. Dopo cinque anni così ho cominciato a sbattere i piedi, minacciandoli che avrei denunciato tutto quanto. Dopodiché mi fecero un contratto part time di un anno, spostandomi in un altro comprensorio. Anche lì però mi dissero di non ribellarmi perchè dovevo lavorare full time, nonostante sul contratto ci fosse scritto altro. Dopo sei mesi protestai di nuovo e il Segretario generale mi disse incazzato che in Cgil "le cose regolari non esistono, devi stare zitta e fare quello che ti diciamo". Guglielmo Epifani allora Segretario generale sapeva tutto perchè io avevo denunciato anche ai dirigenti nazionali la mia condizione”.

Dopo un periodo di malattia, Simona riceve a casa la lettera di licenziamento. Da lì la denuncia a mezzo stampa e poi quella in tribunale sia in sede civile che penale. Due cause. La prima con la CGIL di Cosenza per i cinque anni di lavoro in nero dal 2003 al 2008 si è chiusa con una transazione in cui la Cgil ha pagato una “cifra importante”, fa sapere Simona senza svelare l'importo. La seconda con la CGIL di Castrovillari per il contratto part time ed il licenziamento ingiusto è ancora in corso. 

La Cgil, interpellata, chiarisce che sulla prima causa la transazione "prescinde da qualsiasi qualificazione del rapporto intercorso".

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dall'articolo di Sara Dellabella per panorama.it  del