sindaco di Napoli Luigi de Magistris e Aurelio De LaurentiisIn un lungo comunicato, la società azzurra risponde alle dichiarazioni del primo cittadino partenopeo sul tema dello stadio San Paolo: "Il sindaco mette in pratica una tecnica collaudata, per nascondere inadempienze e ritardi della sua cattiva amministrazione prova a spostare l'attenzione e a fomentare critiche verso il club". Continua la guerra a distanza tra il Napoli e il Comune. Giovedì il sindaco de Magistris aveva attaccato il presidente De Laurentiis annunciando la sua intenzione di non vedere più le partite degli azzurri accanto al numero uno del Napoli.

Il sindaco ha annunciato di aver accettato l’invito degli ultras per assistere in curva B al match contro la Fiorentina. Venerdì sera è arrivata la replica durissima del Napoli: “C’è una sola persona che conduce “reiterati ed offensivi attacchi alla città e ai napoletani”, ed è, purtroppo, il suo sindaco, il quale, anziché provare a rimediare agli innumerevoli disastri amministrativi della sua gestione (dal sudiciume di una città invasa dai rifiuti alla incapacità di vendere i beni pregiati del patrimonio, dal disastro dei trasporti pubblici, perpetrato al cospetto di turisti inorriditi da un simile livello di inefficienza, alla incapacità di chiudere i cantieri, come il recente caso di via Marina dimostra con irrefutabile e imbarazzante evidenza; e si potrebbe continuare a lungo), trova il tempo per polemizzare, con querula civetteria, con il presidente della Società Sportiva Calcio Napoli, strizzando l’occhio alla sedicente curva B, espressione usurpata in deliranti comunicati da frange opache e discusse della tifoseria, da cui la società ha da tempo preso le distanze e che certamente non rappresentano i tantissimi tifosi perbene e corretti che affollano lo stadio, compresa detta curva, a sostegno della squadra. Il sindaco di Napoli mette in pratica una tecnica collaudata: per nascondere inadempienze, ritardi e omissioni imputabili alla sua cattiva amministrazione anche sul tema dello stadio (basti pensare al caso dei seggiolini, che tre anni fa un Comune in sostanziale dissesto millantava di realizzare con il fantomatico ricorso al Credito Sportivo, salvo essere con ignominia sbugiardato dai fatti e costringere il Napoli a indicare ogni anno cautelativamente lo stadio palermitano per iscriversi al campionato e disputare le partite di coppa), prova a spostare l’attenzione e a fomentare critiche e dissenso verso la società e il suo presidente, creando divisioni forzate e artificiose che certamente non contemplano, tra gli obiettivi, il bene della squadra e il suo successo. 

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