image paolo del broccoMediazioni gonfiate, pellicole minori pagate milioni, telenovele ignote comprate a caro prezzo. Ecco gli sprechi folli di viale Mazzini su cui indaga la Procura .... Ad ottobre 2011 Del Brocco - forse immemore delle polemiche scatenate qualche mese prima a causa del milione di euro che Rai Cinema aveva regalato a Michelle Bonev, ai tempi molto vicina a Berlusconi, per i diritti di un film - decide di investire la bellezza di un milione e 75 mila euro per il pre-acquisto dei diritti del film “100 metri dal Paradiso”, un lungometraggio su un gruppo di atleti del Vaticano che partecipa alle Olimpiadi di Londra. Il regista è Raffaele Verzillo, autore di “Animanera”. «Niente di strano. Investire sugli esordienti è parte della nostra mission. “Smetto quando voglio” l’abbiamo pagato, mi sembra, 1,4 milioni».

 Nel cast di “Smetto quando voglio” dell’esordiente Sydney Sibilia, però, c’erano attori di cassetta come Neri Marcorè, Valeria Solarino, Pietro Sermonti e Libero De Rienzo, e a garanzia del progetto c’era un gigante come Procacci. La società di produzione di “100 metri dal Paradiso”, invece, si chiama Scripta.

Fondata nel 2010 da Verzillo, suo fratello e l’attore (che sarà protagonista della commedia) Domenico Fortunato, ha come soci di maggioranza una piccola società di Viterbo, la Tecnomovie, e, a sorpresa, Luana Ravegnini, storica soubrette della Rai che ha abbandonato le scene dopo aver sposato un amico di Del Brocco, l’imprenditore Renato Della Valle. Un immobiliarista che Berlusconi volle come partner dentro Telepiù, ancora oggi vicinissimo all’ex premier.

A fine 2011 Ravegnini e soci possono brindare: Rai Cinema ha sborsato oltre un milione, e non ha nemmeno preso tutta la quota dei diritti. Il milione copre solo una quota minoritaria, il 38 per cento, del territorio italiano. Quota che sale al 41 per cento nel 2012, quando Rai Cinema versa alla Scripta altri 50 mila euro. «Della Valle è un mio amico, lo conosco da qualche anno, ci siamo fatti pure gli auguri a Natale», ammette Del Brocco. «Il film ha incassato poco? È vero. Ma a parte gli incassi in sala l’abbiamo venduto alla pay e andrà in prima serata. Non abbiamo regalato i soldi a nessuno, sia chiaro. L’idea, poi, era geniale: pensi che pochi giorni fa ho spedito la pellicola a Papa Francesco».

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dall'articolo di  EMILIANO FITTIPALDI  per espresso.repubblica.it  del 16 maggio 2014