De Chirico La torre rossaSchopenhauer e Nietzsche per primi insegnarono il profondo significato del non senso della vita e come tale non senso potesse venire tramutato in arte”. Quest'affermazione di De Chirico riassume una concezione dell'arte moderna fortemente innovatrice, di cui egli per primo in Italia fu portatore. Egli infranse la concezione estetica dell'arte figurativa, ricercando nuove forme espressive non necessariamente collegate alla congruità degli elementi della rappresentazione. La pittura metafisica in effetti assembla gli oggetti, li decontestualizza, li immerge in atmosfere e visioni mentali imprevedibili, quasi oniriche. Oltrepassando la soglia della pura visibilità ed attingendo all'enigmatica insensatezza delle correlazioni percettive, opera per associazioni stranianti ed emblematiche.

 «Per avere pensieri originali, straordinari, forse immortali è sufficiente estraniarsi dal mondo e dalle cose per certi momenti, in modo così totale che gli oggetti e i processi più ordinari appaiano assolutamente nuovi ed ignotisicché in tal modo si dischiude la loro vera essenza. Quel che si richiede qui non è qualcosa di difficile; ma non è assolutamente in nostro potere ed è appunto il dominio del genio». ( Schopenhauer ). De Chirico,La torre rossa ( 1913 ): Si tratta di una rievocazione del geometrico lirismo delle "piazze d'Italia". La malinconica luce crepuscolare accentua la sensazione di sospensione e di straniamento dell'intero scenario. La torre è simbolo dell'infinito che si erge accanto alle testimonianze del tempo ( le case ed il monumento. Quest'ultimo richiama le frequentazioni torinesi di De Chirico ). "L'arte non ha nulla da raccontare, da imitare, da dichiarare. Soltanto spiazzando continuamente le nostre aspettative e le nostre certezze, essa vuole insinuare un dubbio, il più grande dei dubbi: se la vita fosse solo un'immensa menzogna, l'ombra di un sogno fuggente ?"  G. De Chirico )

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dall'articolo di roberto-crosio.net