francia latitanti2Ventisette in tutto, dei quali 12 solo in Francia. È questo il dato ufficiale che arriva dal Dipartimento di Pubblica sicurezza. Ne sono scappati a centinaia tra terroristi neri e rossi, negli anni di piombo, una cinquantina sono rimasti nella lista dei ricercati per moltissimi anni. Alcuni hanno scelto i paesi del centro e sud americani, Brasile, Nicaragua e Perù. Altri il Giappone e la Gran Bretagna. Ora, dopo la cattura di Cesare Battisti, il numero di chi ancora avrebbe da scontare anni di carcere si è dimezzato. E su di loro le intenzioni del Governo sembrano chiare: «Riportarne indietro quanti più possibile». Ma tra il dire e il fare ci sono le varie condizioni imposte dagli stati che li ospitano. Molti hanno la cittadinanza, alcuni sono diventati imprenditori di un certo rilievo, e difficilmente verranno ceduti all'Italia.

Obiettivo, quindi, è puntare sulla Francia. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini sembra convinto che questa volta le cose andranno diversamente. E infatti dice: «Sarà più che un appello, saremo convincenti. Se qualcuno protegge i terroristi, siano rossi, siano neri o bianchi, fa il piacere di restituirli all'Italia. Otterremo la galera per gli assassini che se la godono altrove».
Proprio in queste ore, infatti, il Viminale sta lavorando alla nuova documentazione che verrà consegnata alla Francia. Dossier e informazioni aggiornate che saranno trasmesse a breve.

articolo di ilmessaggero.it  del 16 Gennaio 2019