Brigitte Bardot contro MeTooL'icona del cinema francese, dopo le dichiarazioni di Catherine Deneuve, calca la mano sulla questione degli scandali sessuali. E dopo aver criticato  #MeToo, la campagna contro le molestie diventata virale, dice: "Numerose attici giocano a fare le civette con i produttori per ottenere un ruolo. Poi, quando ne parlano, dicono di essere state molestate".  #MeToo? Un movimento “ipocrita e ridicolo”. Le attrici di oggi? Molte si comportano “come delle civette con i produttori”. A pochi giorni di distanza dalla presa di posizione di Catherine Deneuve sullo scandalo Weinstein, dalle sue rivendicazioni della “libertà di importunare” – posizione dalla quale Deneuve si è poi allontanata, ma solo parzialmente, scusandosi con “le vittime di atti odiosi” – l’altra diva francese del cinema, Brigitte Bardot si scaglia contro le reazioni di Hollywood alle vicende delle molestie sessuali e, in generale, contro la attrici in cerca di attenzione.


Bardot, icona del cinema anni Sessanta, affida le sue riflessioni al periodico Paris Match. Nell’intervista pubblicata questa mattina, infatti, si legge: “Numerose attici giocano a fare le civette con i produttori per ottenere un ruolo. Poi, quando ne parlano, dicono di essere state molestate”. Dell’ondata di denunce degli ultimi mesi dice: “è una cosa ipocrita, ridicola e senza interesse. Occupa il posto di temi più importanti che potrebbero essere discussi”.

Brigitte Bardot, 83 anni, ricordando le sue esperienze afferma di non essere mai stata vittima di molestia sessuale, “trovavo lusinghiero quando qualcuno mi diceva che ero bella e mi faceva piacere sentir dire che avevo un bel fondoschiena”. L’avviso, quindi, per le sue colleghe è di smettere, “tutto questo più che giovargli, finisce per nuocere loro”.

Non è quello delle violenze sessuali nell’industria cinematografica il primo tema per il quale Bardot utilizza parole forti e divisive: devota sostenitrice del Fronte Nazionale, il partito di estrema destra guidato da Marine Le Pen, Bardot è stata multata cinque volte per aver incitato all’odio razziale con commenti dispregiativi sull’Islam e i Musulmani. Oggi le sue parole contro il movimento #MeToo arrivano sulla scia di quelle messe per iscritto da Catherine Deneuve, con la pubblicazione su Le Monde,sottoscritta da altre cento colleghe, nella quale paragonava l’iniziativa a quella che avrebbe messo in piedi una qualunque setta di puritani. La pioggia di critiche che le è caduta addosso l’ha spinta a scrivere una lettera aperta su Libération nella quale non esprime pentimento per le precedenti parole, ma “abbraccia fraternamente le vittime di atti odiosi che possono essersi sentite offese”.

 Articolo di  per repubblica.it  del