gli uomini di Zingaretti per scalare il partitoCon stipendio della Regione LazioPer l'aspirante segretario la rielezione a governatore è stata fondamentale perché gli ha consentito di sistemare negli uffici della giunta regionale – e quindi di dargli una paga - colonnelli e tenenti decisivi per la sua corsa al Nazareno. Così, a completare gli staff degli assessorati sono finiti politici piuttosto noti in città, giovani “promesse” ed ex presidenti di Municipio, che hanno bucato le ultime tornate elettorali

 La “macchina da guerra” di Zingaretti è pronta. La “Piazza Grande” in cui far confluire realtà politiche e sociali di centrosinistra si sta man mano riempiendo. E anche molti degli uomini chiave sono sistemati, coloro che dovranno fare il lavoro sporco e tirare la volata allo “zar” Nicola verso lo scranno più altro del Partito democraticoin primis, e della coalizione di centrosinistra poi. La riconferma alla Regione Lazio da questo punto di vista è stata fondamentale, perché ha consentito al concorrente sostenuto dal mondo anti-renziano di sistemare negli uffici della giunta regionale – e quindi di dargli uno stipendio – colonnelli e tenenti decisivi per la sua corsa al trono del Nazareno. Così, a completare gli staff degli assessorati sono finiti politici piuttosto noti in città, giovani “promesse” ed ex presidenti di Municipio che hanno bucato le ultime tornate elettorali. Molti di loro, dopo almeno due o tre anni di “impegno civico” da “semplici militanti” o con cariche di partito gratuite, ora possono mettere ancora più energie nella causa comune potendo anche contare su una busta paga. Il che non guasta, visto che gli stipendi per i semplici assunti in segreteria (comprese le indennità ad personam) vanno dai 35.000 ai 50.000 euro lordi per i full time e dai 22.000 ai 30.000 per i part-time.

DA LEU A SEL, ENTRANO I BIG – Un’infornata con numeri da squadra di calcio, con contratti firmati in estate fra la metà di luglio e la fine di agosto. Piero Latino, ad esempio, fino a prima dell’estate era segretario romano di Leu e si era candidato per una poltrona di assessore, casella che Zingaretti ha voluto invece assegnare a Claudio Di Berardino: pur deluso dal niet, alla fine si è ritrovato assunto nello staff proprio dell’ex leader regionale della Cgil, lui che nel febbraio 2017 aveva perso il posto da dipendente Pd in seguito alla procedura di licenziamento collettivo dovuta ai conti in rosso del partito. Come vicina di scrivania, Latino si è ritrovato Daniela Reggiani, ex portavoce di Massimo D’Alema e oggi segretaria dell’assessore. Fra i dipendenti a tempo determinato della Giunta regionale anche due importanti figure della defunta Sel e della sinistra cittadina: Gianluca Peciola e Giancarlo Torricelli, rispettivamente ex consigliere capitolino (con Ignazio Marino sindaco) ed ex coordinatore regionale. Entrambi da qualche settimana lavorano al fianco del loro capo corrente, il vicegovernatore (e, si dice, eminenza grigia del pensiero zingarettiano) Massimiliano Smeriglio. Tutt’ora Peciola è il coordinatore del Movimento Civico per Roma, ala sinistra a tutti gli effetti della coalizione. Da sinistra al centro, mansione di staff anche per Piero Petrassi, consigliere uscente del Centro Democratico, finito nella segreteria dell’assessore all’Ambiente, Massimiliano Valeriani.

articolo di    per ilfattoquotidiano.it