Andrea de Bertoldi senatore“I ministri Tria e Bonafede accertino rapidamente, anche attraverso l’invio degli ispettori ministeriali, se all’interno di Rai Cinema si è in presenza di un sistema clientelare caratterizzato da una serie di reati quali evasione fiscale e altri comportamenti illegittimi anche di tipo penale, nella gestione delle risorse pubbliche da parte del management aziendale”. Così il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro, che ha presentato questa mattina un’interrogazione al ministro dell’Economia e della Giustizia, per chiedere al governo di accertare nel complesso l’operato amministrativo e gestionale da parte dei dirigenti di Rai Cinema avvenuto nel corso di questi anni. “Anche dai documenti in mio possesso, dice l’esponente di Fratelli d’Italia, che ove confermati delineerebbero uno scenario imbarazzante sulle modalità con le quali vengono distribuiti e commercializzati le cessioni dei diritti cinematografici e televisivi, si evidenziano gravi profili di illegittimità, sia in termini di libera concorrenza ed economicità, che d’immagine della stessa Rai, che peraltro controlla il 100 per cento di Rai Cinema.

Occorre, pertanto, un intervento del governo che verifichi se effettivamente nel corso di questi anni ci sia stato un ingente spreco di denaro pubblico e un conseguente danno erariale. E che accerti i motivi, francamente incomprensibili, per i quali ci siano stati atteggiamenti palesemente discriminatori nei riguardi di aziende cinematografiche, che venivano sistematicamente escluse nell’acquisto di film, salvo poi i medesimi prodotti cinematografici essere comprati dalla stessa Rai Cinema a prezzi ‘gonfiati’ quattro o cinque volte di più, peraltro a trattativa privata”.

“Da qui la richiesta, conclude De Bertoldi, attraverso la mia interrogazione per capire se i contratti avvenuti nel tempo siano stati effettivamente regolari e trasparenti, in osservanza ai criteri e le norme che un’azienda pubblica deve necessariamente ottemperare. Oppure, come peraltro indagini già avviate dimostrerebbero, occorre accertare se vi siano una serie di reati amministrativi e addirittura di tipo penale”.

Articolo da lavocedelpatriota.it