L'Oim dice che sono diminuiti i decessi nel Mediterraneo e i profughi alla frontiere, che però continuano a sbarcare. In questa prima metà del 2019 è diminuito – e di molto – il numero dei migranti morti nelle acque del Mar Mediterraneo e quello degli immigrati arrivati in EuropaI dati sono dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, che racconta come siano 683, ad oggi, le vittime nel Mediterraneo nel tentativo di mettere piede nel Vecchio Continente: un anno fa i morti erano stati 1.449, ben 766 in più. Ciò significa che i decessi sono il 53% in meno rispetto al 2018. 

Dal 53% a un'altra percentuale, quella degli arrivi in Ue, ridotti di oltre un terzo (-34%, per l'esattezza) sull'anno passato. L'Oim ha tenuto il punto sull'immigrazione a Ginevra (dove ha sede), spiegando appunto che 34.226 migranti e rifugiati sono entrati in Europa via mare dall'inizio del 2019 al 17 luglio scorso, con una diminuzione del 34% rispetto ai 51.782 giunti per lo stesso periodo del 2018.

La stragrande maggioranza dei migranti sono approdati in Grecia (16.292) e in Spagna (12.064). In Italia è stato registrato l'arrivo via mare di 3.186 rifugiati. Durante lo stesso periodo, 4.023 persone sono state rimandate in Libia dopo essere stati intercettati sulla rotta del Mediterraneo centrale.

Ecco, 3.186 migranti hanno attraccato nei porti italiani dal primo gennaio a metà luglio. Nell'intero 2018 erano stati16.935, nel 2017 e nel 2016 - biennio dell'emergenza rossa - la bellezza di 85.211 e 77.733. Si può dire, insomma, che la cura Salvini sta funzionando.