film di Veltroni al CinemaDopo essersi ritirato dalla politica, ufficialmente nel 2013 quando concluse il suo incarico da parlamentare, Walter Veltroni si è dato al cinema. Esordendo con il documentario “Quando c’era Berlinguer” uscito nell’anno successivo. Per poi proseguire con altri documentari: Quando c’era Berlinguer (2014), I bambini sanno (2015), Milano 2015, con registi vari (2015), Gli occhi cambiano (2016-2017), Indizi di felicità (2017), Tutto davanti a questi occhi (2018) e il primo film vero e proprio C’è tempo, nelle sale in questi giorni. Sebbene, come vedremo, in pochi se ne sono accorti.

 C’è tempo vede come protagonista Stefano (Stefano Fresi), un quarantenne precario che svolge due mansioni: l’osservatore di arcobaleni e il guardiano di uno specchio che riflette i raggi del sole illuminando il paesino di Viganella, dove l’uomo si è trasferito insieme alla moglie Luciana (Simona Molinari). Mentre fa la guardia allo specchio, Stefano viene raggiunto da una notaia che gli affida la tutela legale di un ragazzino, Giovanni, che risulta essere suo fratellastro, in quanto figlio di secondo (o terzo, o quarto….) letto di quel padre che Stefano non ha mai conosciuto.

Inizia qui un percorso di reciproca conoscenza fra il quarantenne sovrappeso e chiacchierone e il 13enne sottotaglia e compassato, che prenderà la forma di un road movie fra Emilia Romagna e Toscana.

Il film non è stato recensito molto bene, tanto che ad esempio MyMovies gli assegna a stento 2 stelle. Basta solo leggere il titolo della recensione di Paola Casella:

“VELTRONI DICHIARA LA SUA GRANDE PASSIONE CINEFILA, MA VIRA OGNI VOLTA CHE LA STORIA PRENDE UNA PIEGA DOLOROSA”.

Ma le vere note dolenti giungono dal botteghino. Ecco i numeri imbarazzanti relativi agli incassi di C’è tempo di Walter Veltroni.

 

di LucaScialo per libero.it