Zingaretti"Non credo sia possibile e credibile un'ipotesi che preveda un governo per fare la manovra da cui questo governo sta scappando per poi andare a votare. Questo sarebbe davvero un regalo a quella destra pericolosa che tutti vogliamo fermare. Apriamo la crisi e vedremo con Mattarella quale è la forma migliore più seria e credibile per salvare l'Italia". Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti parlando con i giornalisti al Nazareno. Netta chiusura quindi ai "suggeri,enti" renziani. "Voglio fare un appello all'unità del Pd. Di fronte ai pericoli che ci sono per la democrazia sarebbe sbagliato in questo momento dividersi, perché significherebbe consegnare l'Italia alla destra. Dobbiamo combattere forti e uniti", ha aggiunto il segretario Pd. "Siamo agli inizi di un percorso difficile - ha aggiunto - ci sarà una crisi di governo i cui tempi e modi saranno decisi nelle prossime ore. Poi ci sarà il Presidente della Repubblica Mattarella, non Salvini, che deciderà tempi e scadenze. Per quel che ci riguarda - ha detto ancora Zingaretti - ci saranno i luoghi previsti dalle nostre regole per discutere insieme le scelte da fare. Proprio ora che ci sono pericoli per la democrazia la cosa più importante è l'unità". La crisi di governo che riguarda Lega e Movimento 5 stelle di fatto ha generato un'altra crisi: tutta interna al Pd. La proposta dell'ex segretario Matteo Renzi di un governo aperto a tutti, anche a un'alleanza Pd-M5s, pur di evitare la chiamata al voto lanciata dal leader della Lega, spacca il Pd. Abbraccio che ha acceso gli animi piddini. Nicola Zingaretti ha assolutamente sbarrato la strada all'inciucio: darebbe a Salvini ampi margini. Quindi le ombre di nuove spaccature con i renziani pronti a voltare le spalle all'attuale segretario. "Possiamo discutere senza evocare ogni volta scissioni e separazioni? Possiamo farlo rimettendoci a un confronto nelle sedi giuste? È così difficile da capire o non lo si vuol fare?". Così Maurizio Martina su Twitter. "La scissione nel Pd già c'è. Ormai è un dato di fatto". Lo ha detto l'europarlamentare del Pd Carlo Calenda intervistato a Circo Massimo su Radio Capital. "Siamo riusciti a far titolare ai giornali 'crisi del Pd' invece di 'crisi di governo'. Il tutto grazie a una proposta surreale" ha aggiunto riferendosi all'idea di Matteo Renzi di un governo istituzionale per portare i conti italiani in salvo. "Dovremmo votare con M5S un governo istituzionale che dura sei mesi per poi dare a Salvini il 60% e terremotare il Pd... non ne capisco la logica. Lo capisco dal punto di vista di @matteorenzi che ha bisogno di più tempo per fare il suo partito" ha aggiunto con un tweet. Secondo Calenda il segretario del Pd Nicola Zingaretti dovrebbe avere "il coraggio di organizzare un fronte unitario. Se non lo farà, il Pd scenderà al 15% e poi ci sarà una sinistra frammentata". Calenda incassa il plauso di Massimo Cacciari che sempre su Twitter osserva: "In questa situazione un'ipotesi di accordo fra Pd e M5S sarebbe dare via libera a Salvini. Sarebbe una sciagura, una iattura. Come l'accordo D'Alema-Cossiga di vent'anni fa".