Mani puliteIl 17 febbraio del 1992 l'arresto di Mario Chiesa diede il via alla stagione che travolse la Prima Repubblica e cambiò la storia d'Italia. Ma a distanza di un quarto di secolo bisogna riconoscere che il Paese non ha saputo farne tesoro e il problema della corruzione è anche più forte. In due anni la storia d'Italia è cambiata: sono scomparsi partiti antichi, leader politici e capitani d'industria hanno lasciato la scena per sempre. Un'intera classe dirigente è finita sotto accusa: ben 4520 persone sono state indagate nel solo filone milanese di Mani Pulite. Il processo a Sergio Cusani trasmesso in diretta televisiva ha visto passare sul banco degli imputati ex premier ed ex ministri: nella stessa giornata Bettino Craxi e Arnaldo Forlani risposero alle domande di Antonio Di Pietro

E' una stagione che si può comprendere solo con una lettura globale della corsa degli eventi. Perché le inchieste milanesi si sono intrecciate con le stragi di mafia e con una crisi economica profonda, che ha provocato la scomparsa di aziende celebri e la svalutazione della lira, che ha spinto il governo Amato a prelevare il 6 per mille dai conti correnti di tutti gli italiani.
 
E' stata anche una stagione di speranza, con la fiducia in un rinnovamento generazionale ed etico della vita pubblica. Si sono imposti nuovi movimenti, da Forza Italia alla Lega, e altri sono sorti dalle ceneri della tradizione democristiana e comunista. Ma non sono state create leggi e strutture per impedire che le tangenti tornassero a dilagare. Anzi, sono stati introdotti provvedimenti che invece di rendere più giusti i processi hanno ingolfato la macchina della Giustizia, provocando la dissoluzione di migliaia di inchieste per effetto della prescrizione.

Venticinque anni dopo, bisogna riconoscere che il Paese non ha saputo fare tesoro di quella lezione e oggi il problema della corruzione è addirittura più forte. Gli snodi sono gli stessi del 1992: il finanziamento della politica non è trasparente, i partiti continuano a lottizzare società ed enti pubblici. Certo, non esiste più quel sistema verticistico che applicava il manuale Cencelli anche alla spartizione delle tangenti, definendo quote precise a livello cittadino, provinciale, regionale e nazionale. Un sistema in cui - a livello locale e nazionale - le indagini dimostrarono anche un ruolo del Pci.

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