Giornata piena per Vittorio Sgarbi. Il pomeriggio protagonista di un intervento di fuoco alla Camera. In serata ospite a Otto e mezzo da Lilli Gruber. Dal suo punto di vista, il taglio è uno “stupro del Parlamento”. Il critico d’arte e parlamentare si riferiva al patto scellerato che è alla base del governo Conte 2. Per cui si sarebbe trattato di un «voto di scambio tra M5s e Pd». Visto che il partito di Zngaretti in passato aveva vtato contro il provedimento. La Gruber ascolta. Poi il crescendo. Sgarbi è un acerrimo nemico di questo governo «abusivo». Da tempo sostiene che l’esecutivo giallorosso sia nato anche per coprire e far passare in sordina le accuse di stupro contro il figlio di Beppe Grillo. Un fattaccio dell’estate scorsa.

Così, Sgarbi a Otto e Mezzo espone alla sua maniera la tesi: «Avete parlato tutto il giorno per due settimane del figlio di Matteo Salvini sulla moto d’acqua al Papeete e per soli quattro minuti del figlio di Grillo». La Gruber viene presa in contropiede e si affretta a glissare, schierandosi contro Salvini e Sgarbi e in difesa dell’esecutivo: «Non ne abbiamo parlato perché sono due cose completamente diverse», cerca di tagliare corto la conduttrice. Sgarbi invece insiste: «Ma il governo è nato per coprire quello». La Gruber non ne vuole sapere: «È una sua tesi, non c’entrano niente quelle vicende». «C’entrano eccome», ribatte l’imperterrito Sgarbi. Le tesi scomode dei suoi ospiti non sono ben viste. Resta in effetti la sproporzione tra quanto si è parlato del figlio di Salvini e di quello di Grillo. La Gruber ne è uscita stremata

da secoloditalia.it