Colpo di scena nella sentenza in Cassazione su Mafia Capitale: per la Suprema Corte cade l'accusa di associazione mafiosa. Dunque il "Mondo di mezzo" che è stato raccontato in questi anni con le intercettazioni su Buzzi e Carminati, per la Cassazione non era un'associazione mafiosa. Un vero e proprio ribaltamento della sentenza di secondo grado. La Cassazione ha annullato quindi la condanna per mafia di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, che in appello erano stati condannati a 18 anni e quattro mesi, per il primo, e 14 anni e mezzo per il secondo. Secondo la Corte presieduta da Giorgio Fidelbo, quella dell'imprenditore delle cooperative romane e dell'ex nar, non fu mafia.

Sconfessata dunque la linea dell'accusa. Nella requisitoria, il pg Luigi Birritteri ha sottolineato come il gruppo dell'ex nar e del re delle cooperative romane abbia "tutte le caratteristiche dell'associazione mafiosa e rientri perfettamente nel paradigma del 416 bis".

Birritteri aveva anche rincarato la dose: "Buzzi, Carminati e i loro collaboratori si muovevano con un nuovo sistema anche con metodi criminali solitamente non violenti nei rapporti con la pubblica amministrazione perché in quel contesto bastava corrompere". Il verdetto dei giudici della Suprema Corte è arrivato alle 20 dopo tre giorni di udienze fiume con la requisitoria dei tre sostituti procuratori generali Luigi Birritteri, Luigi Orsi e Mariella De Masellis, terminata con la richiesta di conferma delle condanne dell'Appello, e le arringhe dei difensori. La sentenza su Mafia Capitale, che non riconosce il 416bis, reato caduto in primo grado ma ammesso in Appello, giunge a cinque anni dall'operazione che con due retate, il 2 dicembre 2014 e il 4 giugno 2015, ha portato all'arresto rispettivamente di 37 e 44 persone.

di per ilgiornale.it