capture 058 29102019 170940Le prima reazioni a sinistra sono sconsolate e il governatore della Toscana Rossi punta l'indice sull'alleanza giallorossa

La sconfitta sembra netta e le prima voci critiche sull'alleanza giallorossa si levano sopratuttto da chi non ha mai nascosto fin dall'inizio le sue perplessità: "La destra estrema stravince in Umbria. L'alleanza giallorossa esce sconfitta senza riuscire a costruire un'argine al dilagare di Salvini. Il voto della protesta grillina mal si amalgama a quello della sinistra riformista di governo. Su questo dato si dovrà riflettere e discutere".

Lo scrive su Facebook Enrico Rossi, presidente regione Toscana
Calenda e amareggiato
"Grande amarezza per il risultato, se confermato. Non sento di dire di più". Carlo Calenda, tra i più critici sull'alleanza Pd-M5S, commenta così all'Adnkronos i primi exit poll in Umbria che danno in netto vantaggio il centrodestra con Donatella Tesei.

Lucidi (M5s): Manca una filiera politica autorevole sul territorio

Il dato degli exit poll in Umbria "se confermato si inserisce in un trend locale che ha visto prima cadere la città di Perugia poi Terni poi Spoleto. Quindi in qualche modo era un risultato atteso". E' il commento all'Adnkronos di Stefano Lucidi, senatore umbro dei 5 Stelle. "I motivi del successo sono vari. Temi semplici e immediati da comunicare, macchina organizzativa efficiente, filiera politica autorevole sul territorio. Quello che manca a noi", rimarca Lucidi senza giri di parole.

Della Vedova (+Europa): il governo giallorosso non fa argine a Salvini

'Si è votato in Umbria per elezioni regionali, certo. Ma ha un po' peccato di superbia chi predicava che un governo improvvisato, compromesso con quello precedente nello stesso primo ministro e nei programmi, avrebbe comunque costituito un argine a Salvini. Lontano dal Viminale, il leader leghista non si è sgonfiato: tutt'altro''. Lo afferma il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.
''Senza il coraggio di una alternativa europeista e liberal-democratica, nettamente distinta dal nazionalismo di Salvini come dal populismo di Casaleggio e Di Maio, si finisce per giocare sulla difensiva facendosi chiudere in un angolo. Da questa coalizione di governo - conclude Della Vedova - non può nascere l'alternativa a Salvini''.

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