capture 124 01112019 222431In Italia 11mila nidi, meno della metà pubblici. Il nodo delle diseguaglianze tra Regione e Regione

Solo un bambino su cinque riesce a trovare posto in un asilo nido. Non solo. La spesa media mensile è di 303 euro ma le diseguaglianze fra regione e regione sono altissime sia per i costi sia per la disponibilità dei posti.

In Campania, ad esempio, soltanto tre bimbi su 50 riescono a frequentare il nido. In Trentino Alto Adige la retta più alta, 472 euro in media; quella più bassa in Molise, 169. Nel settore del welfare anche i nidi non fanno eccezione. Le famiglie si trovano a fronteggiare situazioni molto diverse da regione a regione come emerge dalla ricerca di Cittadinanzattiva. Tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno posto sul tavolo la questione della denatalità ma nessuno ha affrontato davvero le cause del calo delle nascite dovuto alla mancanza di politiche a sostegno della famiglia.

 

Nella ricerca Cittadinanzattiva sottolinea come l'incompatibilità tra l'occupazione lavorativa e la necessità di crescere ed educare i propri figli rappresenti il motivo di dimissioni e risoluzioni consensuali per il 36 per cento delle lavoratrici madri su un totale di 35.963 provvedimenti. 

I nidi in Italia sono 11.017: 6.767 privati e 4.250 pubblici. I posti disponibili sono 320.296, distribuiti fra 153.316 privati e 166.980 pubblici. Ma le diseguaglianze territoriali sono evidenti anche in questo settore . Le regioni che hanno più posti nei nidi pubblici sono Basilicata, Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, trentino Alto Adige. Nei nidi privati invece sono Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Puglia, Sardegna, Veneto.

La percentuale di copertura a livello nazionale è pari al 21,7 della potenziale utenza, dunque calcolata sui bambini residenti sotto i 3 anni di età. Ma la percentuale scende in Campania appena al 6,7 per cento mentre in Umbria sale al 34,3. Restano sotto la media nazionale sei regioni: oltre la Campania ci sono la Calabria, 8,8; la Sicilia, 9,3; la Puglia, 13,6; la Basilicata, 14,2; l' Abruzzo, 19,9.

È cresciuta negli anni la quota a carico delle famiglie rispetto al totale della spesa dal 17 per cento del 2004 si è attestata al 19,4 dal 2015. Nel Veneto si registra la quota più alta: il 26 per cento della retta viene pagato dai genitori.

di per  http://www.ilgiornale.it