capture 128 01112019 225710Aumenti a raffica. Spesso travestiti da una diminuzione delle procedure e perciò spacciate per semplificazioni. Nel mirino del governo giallo-rosso finisce un po’ di tutto: auto aziendali, immobili, bollette, filtri e persino le cartine per le sigarette “fai da te”. Non solo plastica, merendine e bibite gassate le voci tassate dalla manovra economica per rastrellare gli 11 miliardi di maggiori entrate indicate nel Documento programmatico di bilancio. Il testo, infatti, contiene una miriade di imposte e balzelli destinati ad alleggerire ulteriormente le tasche dei contribuenti.

La manovra colpisce soprattutto casa e vetture

L’imbroglio della semplificazione riguarda soprattutto le tasse sulla casa e viene dall’unificazione tra Imu e Tasi. D’ora in poi ci sarà un solo codice tributo ed un unico versamento. Ma le buone notizie finiscono qua. Il resto della manovra, infatti, sono solo possibili aumenti. A cominciare dalla possibile maggiorazione dello 0,8 per mille rispetto all’aliquota massima del 10,6. I Comuni che hanno già portato l’aliquota effettiva all’11,4 per mille (ovvero 1,14 per cento) potranno scegliere di confermare questa opzione, senza possibilità però di ulteriori incrementi in futuro. Aumenta (dal 7,6 all’8,6 per mille) anche l’aliquota base per gli altri immobili. Sale dal 4 al 5 per mille anche quella sulle abitazioni di lusso: Entrambe le misure possono portare ad un aumento dell’aliquota anche in quei Comuni in cui finora non era stata toccata.

La Meloni: «Sulle auto aziendali un’ignobile stangata»

Dopo la casa e l’auto altra vera vittima del Conte-bis. La stretta riguarda le vetture aziendali di uso promiscuo. Un benefit per il dipendente finora tassato al 30 per cento dell’importo ricavato dalle tabelle Aci dei coefficienti chilometrici.

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