capture 173 04112019 215624La nave Alan Kurdi, poche ore fa, è entrata in acque territoriali italiane. Lo ha annunciato su Twitter la Ong Sea Eye spiegando che la nave cerca un riparo dal vento e dalle onde.“Nonostante la soluzione diplomatica per le 88 persone salvate a bordo della Alan Kurdi – continua il tweet -, non c’è ancora l’assegnazione di un porto sicuro. Un altro capitolo buio per la fortezza Europa”. Da una settimana la nave attende l’assegnazione di un porto dove far sbarcare i migranti.

Gordon Isler, portavoce della Sea-Eye, ha usato parole dure nei confronti del governo italiano: “Il governo italiano sta probabilmente aspettando, come nel caso della Sea Watch 3 o della nave Eleonore, che il capitano dichiari uno stato di emergenza per poi entrare in porto senza autorizzazioni. Sebbene non siamo stati più insultati dai ministri italiani con il cambio di governo non ci sono stati reali segnali di cambiamento nei confronti delle Ong”.

 

La nave Alan Kurdi senza porto ma per Lamorgese l’accordo di Malta funziona

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nega tuttavia l’evidenza e afferma che non c’è un’emergenza sbarchi.  “Non siamo di fronte ad alcuna invasione. Basti pensare che nel 2019 gli arrivi sono stati circa 9.600 rispetto ai 22mila di tutto il 2018”. Lo ha detto in un’intervista a La Repubblica contestando i dati forniti da Salvini .

“I dati a cui si fa riferimento sono relativi al solo mese di settembre. Raffrontando gli sbarchi di settembre 2018 e 2019, in effetti l’incremento numerico c’è stato, ma è riconducibile soprattutto all’aumento degli sbarchi autonomi, che non costituisce un fenomeno nuovo”. In particolare, aggiunge, “nel 2018 i migranti approdati qui con piccole imbarcazioni sono stati circa 6mila, mentre dall’inizio di quest’anno sono circa 7.500, e la tendenza all’incremento s’era registrata già dal mese di aprile. Un fatto importante si è verificato con l’ultimo sbarco della Ocean Viking, in quest’occasione Francia e Germania hanno offerto la disponibilità ad accogliere il 72 per cento dei migranti, dando di fatto già attuazione al pre-accordo di Malta, che comincia quindi a dare i primi risultati”.

Ma dimentica di rispondere su un punto: la bozza di Malta prevedeva anche la rotazione dei porti che, finora, è rimasta lettera morta.

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