capture 032 10112019 194221La sfuriata di Conte post Dortmund probabilmente non sarà piaciuta in società, ma di certo ha scosso la squadra. Nel giro di tre giorni la parola rimonta torna ad avere un dolce sapore per l'Inter. Che ribalta il Verona nella ripresa e si riprende la vetta della classifica, almeno per una notte, nell'attesa di un possibile favore dei cugini contro la Juve domenica sera. Verre su rigore causato da Handanovic e un Hellas ben organizzato nel primo tempo fanno vedere le streghe ai nerazzurri, che nei secondi 45 minuti tuttavia salgono tuttavia di tono e di ritmo, di grinta e carattere. E confezionano l'uno-due grazie a due centrocampisti di qualità e sostanza, Vecino e Barella. Conte vuole un uomo in più là in mezzo per gennaio, ma il materiale di cui già dispone attualmente è più che pregiato. E la serata sulle montagne russe di San Siro è servita per ricordarlo.

 

La reazione dell'Inter è immediata, veemente e rabbiosa. Sulla falsariga del suo condottiero in panchina. La linea maginot dell'Hellas vacilla ma non crolla, complice l'eccellente prova dei difensori ospiti e un attacco nerazzurro troppo sbiadito. Lukaku ha per due volte sui piedi la palla dell'1-1 ma spreca, prima a botta sicura su invito di Biraghi poi con un diagonale chirurgico a lato di un niente. Quando riesce ad aggirare il muro Hellas, ll'Inter poi trova Silvestri sulla sua strada: ne sa qualcosa Vecino, che si vede respingere miracolosamente sulla linea dal portiere una conclusione che gridava al gol. Nella ripresa il forcing dei padroni di casa se possibile è ancora più incalzante: a differenza del primo tempo infatti gli scaligeri non riescono più a uscire dalla loro tana. Che, per quanto tenga, alla fine viene bucata dai nerazzurri: Bastoni cambia gioco per Lazaro, che crossa in mezzo per Vecino che punisce questa volta Silvestri con un colpo di testa in terzo tempo che non lascia scampo all'estremo difensore. L'Inter sente aria di rimonta, Candreva – entrato per Biraghi – dà una marcia in più al forcing degli uomini di Conte. Bastoni trova la respinta di Silvestri, Lukaku, servito da uno sciagurato campanile all'indietro di Amrabat, spreca malamente di testa con un pallonetto che finisce tra le braccia del portiere. Serve l'invenzione di un singolo e a tirare fuori il coniglio dal cilindro è Barella, fin lì tra i più in ombra. L'ex Cagliari prende palla dall'out sinistro, converge verso il centro e fa partire una conclusione a giro che fa esplodere San Siro. Il Verona è al tappeto, l'Inter riparte: la sfida alla Juve continua.

di Alberto Zanello per www.liberoquotidiano.it