capture 224 03122019 123625Matteo Renzi sempre di più nell'occhio de ciclone. Lo scrive Repubblica in edicola domenica 1 dicembre. Si scava nel complicato giro di denaro che ha permesso a Matteo Renzi di acquistare la villa da 1,3 milioni sulle colline fiorentine. E a finire sotto indagine non è solo il prestito da 700 mila euro ricevuto dalla madre di imprenditori amici, ma anche i cachet che il leader di Italia Viva ha percepito per le sue attività di conferenziere, autore e personaggio televisivo. L' Unità antiriciclaggio della Banca d' Italia, alla fine dello scorso anno, ha segnalato alla Guardia di Finanza una serie di bonifici arrivati sul conto corrente aperto da Renzi presso la Bnl al Senato: "Operazioni sospette". Il senatore, scrive Marco Mensurati, ribadisce che sono compensi del tutto regolari e tracciabili, avuti per attività pubbliche di cui non ha mai fatto mistero. 

Tuttavia qualcosa deve aver allarmato l'intelligence finanziaria di Bankitalia se hanno sentito l'esigenza di indicare quei bonifici, e solo quelli, in una Segnalazione di operazione sospetta, della cui esistenza ha dato conto il quotidiano la Verità. Tutta colpa di quel prestito "laser" di 700 mila euro che la vedova Picchioni ha concesso al senatore, con una scrittura privata davanti a un notaio, per permettergli di pagare la caparra della villa sui colli fiorentini. Occhio alle date: il 12 giugno la Pida srl, la holding dei tre fratelli Maestrelli (tra cui Riccardo, nominato nel 2014 dal governo Renzi alla Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare), gira 700 mila sul conto della madre, dopo poche ore Anna Picchioni fa un bonifico della stessa cifra sul conto di Renzi e della moglie Agnese Landini presso il Banco di Napoli. La causale del versamento della Pida è riferita al saldo di un vecchio debito con la signora, ma - hanno calcolato gli analisti dell' antiriciclaggio - ballano 158 mila euro in più del dovuto. Quanto basta per allungare sull'operazione l'ombra della possibile violazione della legge sul finanziamento a partiti e parlamentari.

www.liberoquotidiano.it