capture 014 13122019 095220Ma perché Greta Thunberg non va a scuola anziché in barca a vela? Donald Trump contesta la decisione della rivista americana Time di indicare la 16enne attivista Greta Thunberg in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici come persona dell’anno 2019. “Veramente ridicolo – ha twittato il presidente -. Greta dovrebbe lavorare sul suo problema di gestione della rabbia, poi andare a vedere un buon vecchio film con un amico! Rilassati Greta, Rilassati!”. Ha dimenticato che dovrebbe andare a scuola. Comunque, nonostante Greta, che ha ipnotizzato i cosiddetti grandi della Terra, la politica ecologica è un tema serio.

 

Tanto di cappello ai burattinai di Greta

C’è però da fare tanto di cappello all’operazione mediatica Greta. Chi l’ha organizzata è stato bravissimo. Nessuno può parlarne male, perché parlerebbe male del problema dell’inquinamento del pianeta. E così tutti, obtorto collo, hanno dovuto incontrarla. E’ stata dimostrata la sua incoerenza su tutto. Per costruire quelle barche a vela dove lei viaggia, si è prodotto moltissimo inquinamento. I milioni di giovani che preferiscono andare alle sue manifestazioni anziché a scuola, inquinano. Dopo le manifestazioni lasciano le piazze sporche come non mai. E i teenager che la seguono inquinano più degli altri. Con i loro telefonini, l’elettronica, i computer, i vestiti sintetici, e tutto il resto.

Un’adolescente nata e cresciuta nell’opulanza

Insomma, occorre vedere cosa c’è dietro l’industria-Greta. Le fanno che dire che “ci hanno rubato il futuro”. Fa ridere, detto da un’adolescente nata e cresciuta in una delle nazioni più opulente dell’Occidente. Quello che si rimprovera a Greta e ai suoi burattinati è di aver trasformato l’ecologia in una guerra di religione. L’inquinamento del pianete è un argomento di dibattito scientifico. Che non dovrebbe essere gestito da una setta di fanatici luddisti. Con tutto quello che poi ne discende dai sacerdoti del politicamente corretto.

Vietato criticare chi non la pensa come lei

Ossia che chi osa criticare Greta inquina il pianeta, è un nazista, e quant’altro. Siamo abituati a queste forme di giacobinismo tipiche della sinistra. Loro sono i buoni, tutti gli altri i cattivi. E’ ovvio che così non si va da nessuna parte, con questo manicheismo d’accatto. Solo Trump ha avuto il coraggio di dire come la pensa. Greta, oltre a dire cose non vere scientificamente, ha radicalizzato il problema. Non è detto che l’inquinamento del pianeta sia un effetto antropico. Tutt’altro. Anziché dibattere il problema, insomma, l’ha portato a un punto morto.

Sarà che la sinistra dopo aver perso ovunque, dagli Usa al Brasile, dalla Russia all’India, cerchi rifugio in questo simbolo insperato dell’ecologia. Che rimane un argomento serio. E la destra lo sta affrontando da decenni. Nonostante Greta e i suoi burattinai.

di Antonio Pannullo per www.secoloditalia.it