capture 125 30122019 182727Enza Bruno Bossio, è vicinissima ad Oliverio. il governatore dem uscente che il partito non ha ricandidato e che corre da solo. E' anche la moglie dell'ex consigliere regionale Nicola Adamo, anche lui finito nell'inchiesta del pm di Catanzaro. Il Nazareno prende le distanze

 L'Italia scopre la 'ndrangheta infiltrata nelle sue istituzioni da Nord a Sud, ma in Calabria la polemica esplode sulle inchieste antimafia. Ed è tutta interna al Pd, ancora agitato dalla decisione del Nazareno di non ricandidare il governatore dem uscente, Mario Oliverio, per appoggiare "un civico", poi individuato nell'imprenditore Pippo Callipo.



Ad accendere la miccia, la deputata dem Enza Bruno Bossio, vicinissima ad Oliverio e sostenitrice di una sua candidatura autonoma alle regionali. "Gratteri arresta metà Calabria. È giustizia? No è solo uno show!" afferma la parlamentare all'indomani della maxi-inchiesta che giovedì scorso ha decapitato la 'ndrangheta vibonese e travolto anche suo marito, l'ex consigliere regionale Nicola Adamo, colpito da divieto di dimora perché accusato di aver accettato di "aggiustare" una sentenza per 50mila euro.

Di lui Bruno Bossio non parla. Ma contro il procuratore Nicola Gratteri, che ha anche coordinato più di un'inchiesta che la vede indagata, la deputata ci va giù pesante. A detta sua, il vero obiettivo della maxi-operazione della procura di Catanzaro sarebbe stato favorire "la scelta di Callipo cara a Gratteri" e "colpire la possibilità di Oliverio di ricandidarsi. Il resto finirà in una bolla di sapone". Parole pesanti che hanno irritato la segreteria nazionale Pd, sul piede di guerra da quando Bruno Bossio ha affermato che "Gratteri ha ordinato a Zingaretti di non ricandidare Oliverio".

Il segretario non si pronuncia. La risposta è affidata al commissario regionale Stefano Graziano e al responsabile per il Sud, Nicola Oddati. "Il pensiero di Bruno Bossio non rappresenta quello della comunità del Pd. Ringraziamo Gratteri per il lavoro svolto e per aver inflitto alla 'ndrangheta un duro colpo". Altro, ufficialmente, non si dice. Ma il caso è seguito con attenzione dal Nazareno che da mesi è impegnato in una guerriglia per riprendersi il Pd calabrese, balcanizzato da faide. Nessuno parla di espulsione, ma in molti riservatamente l'hanno sollecitata e ai piani alti del Nazareno l'ipotesi non è più un tabù.

di ALESSIA CANDITO per www.repubblica.it