capture 128 30122019 190949Il Procuratore Generale aveva accusato il capo della Dda di condurre operazioni spettacolari ma che, successivamente, si rivelano "evanescenti". Solidarietà a Gratteri anche dal Movimento 5 Stelle e da Area, il principale gruppo di consiglieri togati al Consiglio Superiore della Magistratura .L’Associazione Nazionale Magistrati si schiera al fianco del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dopo le critiche arrivate dal Procuratore Generale, Otello Lupacchini, che ha lamentato scarsa collaborazione tra la Direzione distrettuale antimafia, guidata appunto da Gratteri, e la Procura Generale, oltre ad accusare gli uomini della Dda di procedere con operazioni spettacolari che successivamente vengono ridimensionate: “Almeno in questo anno – aveva dichiarato Lupacchini – i risultati sono stati molto al di sotto delle aspettative. Quando si catturano tante persone che poi vengono rimesse in libertà o si censurano i provvedimenti, non da parte mia ma da parte della Corte di Cassazione, tacciandoli di pregiudizio accusatorio e di evanescenza indiziaria. Non ha visto come son finite tutte le indagini del signor Gratteri? ”.

Ma l’Anm non ci sta e risponde: “Le valutazioni del Procuratore Generale Lupacchini, come riportate dalla stampa, relative a ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip in seguito ad indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e in attesa di ulteriori verifiche giurisdizionali, sono sconcertanti in sé e ancor più perché provenienti dal vertice della magistratura requirente del distretto”. Area e Magistratura Indipendente chiedono l’apertura di una pratica a tutela dei magistrati.Ogni esternazione, continua l’Associazione, “che si risolva in una critica dei provvedimenti giudiziari, non argomentata e non fondata sulla conoscenza degli atti, rappresenta una lesione delle prerogative dell’autorità giudiziaria, una delegittimazione del suo operato, e può, nel caso di specie, implicare, in ragione del ruolo ricoperto da chi l’ha resa, un’inaccettabile forma di condizionamento dell’autonomia e indipendenza dei titolari delle indagini e incidere sulla serenità dei magistrati chiamati ad occuparsi dei relativi accertamenti nelle diverse fasi processuali”. L’Anm si dice comunque “certa che la Magistratura non ne sarà influenzata e saprà operare con serenità ed indipendenza in un territorio purtroppo interessato da una delle forme più aggressive di criminalità organizzata”.

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