capture 132 01012020 171434Il 2019 si chiude con un pessimo presagio per il 2020. Alessandro Sallusti accoglie con un misto di fatalismo e rabbia l'annuncio di Giuseppe Conte di voler restare in politica anche alla fine del suo mandato da premier. "La cosa - commenta il direttore del Giornale nel suo editoriale - è oggettivamente incomprensibile e illogica. O Conte pensa di essere un nuovo messia oppure ci sta dicendo che è lui il leader o dei Cinque Stelle o del Pd. Non so che cosa ne pensino Di Maio e Zingaretti". Nella testa di Sallusti però balena anche un'altra ipotesi: quella di "essere di fronte o a un mitomane o a un bugiardo, come lo fu Mario Monti quando da premier per caso prima giurò di non voler farsi partito e poi fondò Scelta Civica, movimento con il quale andò a schiantarsi alle elezioni con buona pace di tutti". Molto più prosaicamente, conclude, "è probabile che Conte più che partito voglia farsi Vinavil, cioè colla con cui attaccarsi a vita alla poltrona".

E chi è ossessionato dall'idea di non fare più il premier, sottolinea il direttore, è "pericoloso in quanto disposto a tutto, ma proprio tutto, pur di rimanere a Palazzo Chigi". Gli auguri sono indimenticabili: "Tanta salute e anche prosperità. Ma ci auguriamo che il 2020 ci liberi della sua inutile figura politica".

www.liberoquotidiano.it