capture 051 05012020 202628Finché l' ecologia rimane una moda che coinvolge masse straripanti la si può sopportare, ma se diventa, come sta diventando, una ossessione bisogna reagire per arginarla. I giornali di carta e televisivi ieri hanno divulgato un allarme partito suppongo dai palazzi della politica: lo smog sarebbe sul punto di soffocare Milano, Como e altre città della Lombardia. Tra le cause dell' inquinamento pericoloso ci sarebbero i botti di inizio anno. Stento a crederlo, però se anche ciò fosse vero mi domando per quale motivo, al fine di combattere l' aria mefitica sia necessario bloccare le automobili Diesel, le quali in realtà sono innocue. Semmai sarebbe stato opportuno vietare le sparatorie notturne di San Silvestro e i fuochi d' artificio, se è assodato che uccidono l' ossigeno. La mia impressione è che gli amministratori pubblici non capiscano niente di quello che avvelena l' atmosfera, e decidano di limitare il traffico perfino quando non ve ne sarebbe bisogno.Milano per esempio in questi giorni, tra una festa e l' altra, è pressoché deserta; le automobili in circolazione sono dieci volte di meno rispetto alle settimane precedenti Natale. Il viavai è risibile, le strade sono deserte.

Che senso ha prendersela con i veicoli benché questi siano una rarità? Che c' entrano poi le macchine Diesel i cui scarichi non sono affatto esiziali? Ad ogni inverno si ripropone il tema angoscioso dello smog, e automaticamente i comuni e le regioni, subendo gli effetti della stolta propaganda verde, ordinano lo spegnimento dei motori. Se la paralisi non danneggiasse le persone rimaste in città ci sarebbe da ridere. Da notare che in primavera, non appena è opportuno disattivare gli impianti di riscaldamento, all' improvviso l' emergenza cessa e non v' è a chi venga in mente di obbligarci a deambulare a piedi. Segno che l' inquinamento non è provocato dai mezzi di locomozione bensì dalle caldaie che emettono fumi dannosi e che nessuno controlla se esse siano o no a norma. Dispero che la questione possa essere affrontata seriamente per una semplice ragione: ormai siamo tutti gretini. Più gretini di Greta.

di Vittorio Feltri per www.liberoquotidiano.it