capture 011 08012020 150543La Strage di Acca Larentia è la denominazione giornalistica del pluriomicidio a sfondo politico avvenuto a Roma il 7 gennaio 1978, in cui furono uccisi due giovani attivisti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, che caddero assassinati in un agguato davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larentia.

All’evento è tradizionalmente collegata la morte di un altro attivista di Destra, Stefano Recchioni, che venne ucciso qualche ora dopo da un capitano dei Carabinieri, durante gli scontri scoppiati con le forze dell’ordine in seguito ad una spontanea manifestazione di protesta, organizzata davanti alla stessa sede dai militanti missini.

 

Le prime indagini non portarono a conclusioni di rilievo e solo nel 1988, grazie alle confessioni di una pentita, Livia Todini, si arrivò all’arresto di alcuni militanti di Lotta Continua: Mario Scrocca, Fulvio Turrini, Cesare Cavallari e Francesco de Martiis.

Scrocca, il giorno dopo essere stato interrogato dai giudici, si tolse la vita in cella.

Gli altri tre arrestati furono assolti in primo grado per insufficienza di prove, stessa sorte toccò ad un’altra imputata latitante, Daniela Dolce, che riuscì a non farsi catturare e che in seguito scappò in Nicaragua.

Le armi usate per gli omicidi vennero trovate anni dopo in un covo delle brigate rosse.

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