Testamento biologico“In seno alla teologia anche ufficiale sono maturate in questi anni posizioni chiaramente contrarie all’accanimento terapeutico. Quindi è inutile e indecente che parlamentari opposti alla legge si nascondano dietro a una “Chiesa” indistintamente evocata. E poi è finita l’era wojtyliana-ratzingeriana-ruiniana in cui il Vaticano e la Cei intervenivano direttamente nel processo legislativo italiano. Il Vaticano di Francesco non intrattiene più legami sistematici con i partiti politici italiani per bloccare o orientare una legge.  Fabo è partito, lanciando una parola che brucia. “Vergogna” a quel Parlamento che si dimostra incapace di legiferare sul fine vita. Vergogna a deputati e senatori che non si assumono le loro responsabilità.

Dunque la parola torna al Parlamento italiano, che sta tirando in lungo l’approvazione di una buona legge sul testamento biologico con il rischio di creare un pasticcio giuridico. Come denuncia “Noi Siamo Chiesa”, l’organizzazione dei cristiani di base: “Il testo positivo votato in gennaio dalla commissione Affari sociali della Camera è stato modificato e peggiorato. Ne andrà in aula uno, che prevede che il testamento biologico non potrà essere contrario alla deontologia professionale”. Con il pericolo che poi “si avvierà una campagna che usi la deontologia per non rispettare i testamenti”. Un sabotaggio travestito da obiezione di coscienza.

Va detto subito che testamento biologico e suicidio assistito (eutanasia) sono due cose distinte. Nel primo caso si tratta di interrompere trattamenti che prolungano una vita altrimenti destinata a finire. Nel secondo caso si tratta di interrompere un’esistenza, che un uomo o una donna giudicano intollerabile per sofferenze fisiche e psichiche.

Oggi in Italia il primo punto in agenda è il testamento biologico, una vicenda che si trascina da dieci anni e per la quale – politicamente – invocare oggi l’opposizione di una istituzione chiamata indistintamente “Chiesa” è solo un alibi. Certo che esistono parlamentari cattolici integralisti che si richiamano a dichiarazioni di esponenti della Cei o a una generica “tradizione”. Ma per chi vuole impegnarsi per mandare in porto la legge sul testamento biologico questo è unicamente un alibi.

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dall'articolo di  Marco Politi per ilfattoquotidiano.it

 

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