capture 222 07022020 163531Tutte le strade portano a Roma, tutti i salmi finiscono in gloria e tutte le prescrizioni salvano B, inteso come Berlusconi. La brillante idea di restringere il Cavaliere all’iniziale del suo cognome è tutta di Marco Travaglio. Un po’ per civetteria professionale e un po’ per silenziare i maligni che lo accusano di vivere e pascere esclusivamente sui guai giudiziari di B. Una mission impossible se solo si pensa che quell’iniziale rappresenta tuttora il core business del Fatto Quotidiano e del suo direttore. Persino oggi che quel suo bersaglio è, politicamente parlando, reliquia per collezionisti, Travaglio non manca dei fargli il contropelo all’uso suo.

 

Ancora un intero editoriale dedicato a Berlusconi

Prova ne sia l’odierno editoriale a mo’ di elenco di tutte le prescrizioni godute da B. nella sua singolarissima carriera di imputato. Singolarissima, perché le Procure di tutta Italia si sono accorte di lui solo dopo l’ormai famosa «discesa in campo» del ’94. Prima di quel salto nel vuoto, era per tutti un geniale imprenditore riuscito laddove molti altri, di calibro altrettanto pesante, se non addirittura superiore, avevano issato bandiera bianca: fare concorrenza al monopolio Rai. Invece, un minuto dopo aver fondato Forza Italia, da dr. Jeckill, B. si è trasformato in mr. Hyde e ognuno si è ricordato di doverlo accusare per qualcosa, fossero le «cene eleganti» del bunga bunga o le stragi di mafia.

Travaglio suona la carica per Bonafede

Ma sul punto Travaglio è inflessibile. Per lui anche un B. così mascariato avrebbe dovuto rinunciare alla prescrizione. O quanto meno non puntarvi. Un po’ come se l’accoltellatore pretendesse dalla sua vittima di sorridere mentre lo sbudella. Non perché sia sadico, ma solo perché non gli viene di scrivere d’altro. Specie oggi che il governo da lui sostenuto traballa paurosamente sotto le minacce di Renzi, appena un gradino sotto B. nella classifica dei malamente stilata dal Fatto. Morale: Bonafede tenga duro. La prescrizione ha salvato B. e quindi va abrogata in nome della legge uguale per tutti. Tutti, ovviamente, tranne B.

di Marzio Dalla Casta per www.secoloditalia.it