Al centro della rottura l’incontro tra i quattro ideatori del movimento con l’imprenditore Luciano Benetton. Il portavoce di Roma Stephen Ogongo: “Solo l'ultimo degli errori". Ma il gruppo delle Sardine romane si dissocia: "Esprime solo il suo pensiero".  Prima frattura all'interno delle Sardine (CHI SONO). Stephen Ogongo, portavoce dall'ala romana, sbatte la porta e lascia il movimento nato a metà novembre in piazza Maggiore a Bologna. A scatenare la tensione, l'incontro che i quattro fondatori hanno avuto nei giorni scorsi con Luciano Benetton: "E' stato sbagliato e inopportuno, un errore politico ingiustificabile, che è solo l'ultimo dei tanti commessi nelle ultime settimane", tuona Ogongo. Forse a sorpresa però, i suoi decidono di non seguirlo: le stesse sardine romane si dissociano completamente e in una nota fanno sapere che il portavoce "ha agito in solitaria ed esprime unicamente il suo pensiero".

 

Ogongo lascia 

Ogongo era già finito all'onore delle cronache in occasione della grande manifestazione di Roma, quando scoppiò una polemica sulla sua presunta apertura anche a militanti di 'Casapound'. "Un'ingenuità, le nostre piazze sono antifasciste", aveva chiarito il gruppo fondatore. Questa volta, invece, Ogongo interviene in prima persona per criticare l’incontro avuto dagli ideatori del movimento - Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa - con l’imprenditore trevigiano Luciano Benetton. Incontro che ha scatenato la sua ira: d'ora in poi "le Sardine di Roma non fanno più riferimento ai 4 fondatori di Bologna, né alla struttura che stanno creando" e ora "ripartono da quei valori che hanno fatto della manifestazione di Piazza San Giovanni la più grande e la più partecipata delle sardine: uguaglianza, libertà, giustizia sociale". Questo, perché "affiancarsi agli squali, o diventare come loro, non ci rafforza ma ci indebolisce, ci rende prede inconsapevoli" e "per chi ha creduto nei valori espressi dalle Sardine e' stata una delusione enorme che ha minato gravemente l'integrità e la credibilità del movimento".

Le Sardine romane prendono le distanze

In un comunicato congiunto con i quattro ragazzi bolognesi, però, le sardine romane rivelano che la presa di posizione di Ogongo è arrivata "a insaputa di tutte le persone che hanno organizzato la manifestazione del 14 dicembre, dopo giorni di silenzi, di mancate risposte alle mille telefonate fatte e messaggi inviati" e "dopo aver passato la mattina a rimuovere i moderatori del gruppo Facebook 'Sardine di Roma', di cui era volutamente unico amministratore". Dunque, concludono, "non si può combattere contro i pieni poteri di un solo uomo al comando quando in realtà ciò che si vuole" e ammettono di essere "sconcertati, ma uniti più che mai. L'attacco ai ragazzi di Bologna per la foto - proseguono ancora - è una strumentalizzazione per scopi personali". 

da https://tg24.sky.it/