capture 419 21022020 112108"Un caso da studiare". Paolo Mieli parla di Matteo Renzi, e non in senso positivo. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, l'ex direttore del Corriere della Sera usa parole dure contro il leader di Italia Viva, che con il suo 4% nei sondaggi sembra sul punto di minacciare la crisi di governo, tenendo in scacco Pd, M5s e premier Giuseppe Conte. "È evidente che oggi Renzi è circondato più da antipatie che simpatie eppure, mistero, molti giornali, alcuni in particolare, gli dedicano ogni giorno aperture e titoli". Il riferimento, diretto, è al Fatto quotidiano diretto da Marco Travaglio, in collegamento con lo studio. "Il Fatto è un giornale che leggo religiosamente - commenta con un filo di sarcasmo Mieli -. Travaglio proponeva un silenzio, non ho capito se di Renzi o dei giornali che ne parlano. Certo è che se anche io, da scrittore, fossi al centro di 6 o 7 pagine ogni giorno, anche negative, prima di veder finire la partita magari ne approfitterei".

Come dire: pubblicità gratuita. "Fino a quando Renzi ricatterà il governo con il 2-3% bisogna parlarne - è l'auto-difesa di Travaglio -. Contesto il fatto che venga lasciato sproloquiare in libertà".

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