capture 556 02032020 142444ROMA – Vittorio Sgarbi definisce «una barbarie» l’ordine di arresto per Mario Cecchi Gori che deve scontare 8 anni e 5 mesi di reclusione per il crac della casa di produzione cinematografica Safin.
«La vera epidemia – osserva Sgarbi – è la barbarie della magistratura che infierisce contro i vecchi trasformando lunghi processi e persino le assoluzioni in ergastolo. Non è tollerabile che un uomo malato di 77 anni venga portato in carcere. E non è tollerabile che la Procura ricorra in Cassazione dopo che l’ex ministro Calogero Mannino ha collezionato ben 14 assoluzioni: c’è un accanimento giudiziario che viola i diritti dell’uomo»

 

«Nel caso di Cecchi Giri – aggiunge Sgarbi – non si capisce quale possa essere il cosiddetto “pericolo sociale” che impedisca gli arresti domiciliari.
Nel caso di Mannino – conclude Sgarbi – l’ostinazione dei magistrati testimonia la loro azione prevalentemente politica basata su teoremi e non su reati. La malafede prevale su Bonafede»

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