capture 021 09032020 144211Le proporzioni dell’emergenza coronavirus in Italia stanno diventando tali da non poter più essere sottovalutate. In due settimane sono stati riscontrati circa 6mila casi positivi in tutta la penisola: la Lombardia è di gran lunga la regione più colpita e deve rappresentare un serio avvertimento per tutte le altre, specialmente quelle del Sud che non possono permettersi che il virus dilaghi. Finora il sistema sanitario nazionale ha dato una grande risposta, ma da solo non può vincere la battaglia contro una malattia sconosciuta: da quando è scoppiata l’epidemia, l’Italia non è mai scesa al di sotto del 10% di contagiati ricoverati in terapia intensiva, toccando l’11,2% in occasione dell’ultimo bollettino del commissario Angelo Borrelli.

 

Di pari passo con i casi di infezione crescono anche i decessi da coronavirus, arrivati a quota 233: l’obiettivo è fermare il contagio, e per farlo c’è bisogno del pugno duro del governo e soprattutto del senso di responsabilità dei cittadini. Stare a casa è la cosa più banale e allo stesso tempo più efficace che gli italiani di tutte le regioni possono fare in questo momento: il Paese ha la fortuna di vivere in scala minore una situazione di emergenza che è stata già affrontata in Cina e da essa può prendere esempio. Più precisamente dalla provincia di Hubei, che conta circa 58 milioni di abitanti, 11 solo nel capoluogo Wuhan, diventato noto per essere l'epicentro del Covid-19

Partendo dal presupposto che l’8 marzo sarà il giorno del decreto di governo che prevede limitazioni molto stringenti in Lombardia e in quattordici province di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, è possibile provare a capire cosa succederà in Italia a livello di contagio nelle prossime settimane, basandosi su quanto già accaduto nell’Hubei. Lo scorso 24 gennaio è stato imposto il blocco di Wuhan: i casi di coronavirus sono aumentati costantemente nonostante l’introduzione di severe misure di controllo, toccando il picco di oltre 3mila infetti in 24 ore tredici giorni dopo il blocco. Dal giorno successivo il contagio ha intrapreso la parabola discendente: 28 giorni dopo il blocco gli infetti sono scesi finalmente sotto le 500 unità giornaliere; 43 giorni dopo nella provincia di Hubei sono stati registrati zero contagi, fatta eccezione per i 127 del capoluogo Wuhan.

In pratica da quando è stato isolato il focolaio e contenuto il contagio nella provincia, l’Hubei ha impiegato circa un mese e mezzo per tirarsi fuori dall’emergenza e tornare ad assaporare la normalità. A dimostrazione del fatto che le misure di contenimento funzionano, anche se prima di vedere gli effetti devono passare diverse settimane dalla loro implementazione. I dati dell’Hubei suggeriscono che l’Italia è soltanto all’inizio della battaglia con il Covid-19 e che l’unico modo per vincerla in tempi non troppo lunghi è prevenire il contagio, a costo di chiudere tutto. 

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