capture 029 10032020 112742Matteo Salvini aveva chiesto “scelte eccezionali” e finalmente il premier Giuseppe Conte gli ha dato ascolto. Il centrodestra ha messo da parte tutte le polemiche con il governo e lo ha aiutato ad imboccare la strada giusta per far fronte all’emergenza coronavirus. Nel colloquio telefonico avvenuto nel pomeriggio di lunedì 9 marzo, il leader della Lega aveva chiesto al presidente del Consiglio di adottare misure più stringenti per l’Italia intera. “Chiudere tutto adesso per ripartire il prima possibile”, questo è il Salvini-pensiero che è stato sposato anche da Conte, il quale tra l'altro in conferenza ha chiamato l'ex alleato "ministro". Un lapsus che segna il cambio di passo.Se il premier e i suoi alleati avessero ascoltato molto prima le richieste che arrivavano dalle opposizioni senza bollarle come “razziste” e “allarmiste”, forse adesso l’Italia non sarebbe nel pieno dell’emergenza ma già avviata verso la risoluzione. Questo però non è il tempo delle polemiche e a tempo debito si parlerà di chi ha avuto ragione e chi torto. Adesso conta soltanto arrestare la diffusione di questo maledetto virus, che nel giro di poche ore raggiungerà quota 10mila contagiati in tutta Italia.

A proposito di Conte che dà ragione a Salvini, quest’ultimo ha più volte sottolineato che i 7,5 miliardi previsti dal governo per affrontare l’emergenza sono pochi: finalmente a Palazzo Chigi hanno aperto gli occhi anche su questo aspetto e sono pronti a ritoccare la cifra verso l’alto, si parla di almeno 10 miliardi. Inoltre ci sarà la figura di un “supercommissario”, che sarà sicuramente una figura autorevole: i nomi caldi sono quelli dell’ex capo della polizia, Gianni De Gennaro, e dell’ex capo della protezione civile, Guido Bertolaso. 

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