capture 292 21032020 095633Il presidente della Commissione Giustizia del Senato,  Andrea Ostellari, del Carroccio: «Il Guardasigilli è sempre stato contrario allo svuota-carceri e ora torneranno liberi i mandanti dei rivoltosi». 

Matteo Salvini vede già a piede libero 5 mila ladri e spacciatori e quindi considera «inaccettabili» le nuove misure del varate dal governo: «Un vero e proprio premio per i delinquenti dopo le rivolte. «Il governo ha calato le braghe, Bonafede ha ceduto al ricatto dei rivoltosi delle carceri», afferma Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia del Senato. 

La Lega boccia senza appello la norma contenuta (articolo 123) nel decreto Cura Italia che facilita la detenzione domiciliare. Iter semplificati per chi deve scontare una pena (anche residua) fino a 18 mesi. Viene previsto il «controllo mediante mezzi elettronici», in sostanza il cosiddetto braccialetto elettronico. Il governo intende alleggerire il sovraffollamento carcerario in questo momento di emergenza sanitaria. Vengono esclusi dal beneficio i reati più gravi, i maltrattamenti in famiglia e lo stalking. Non potranno essere ammessi a tale procedura semplificata nemmeno i detenuti ritenuti «i delinquenti abituali, professionali o per tendenza», quelli sottoposti al «regime di sorveglianza particolare» e coloro che sono stati sanzionati in via disciplinare in carcere. La norma si riferisce a chi è stato protagonista delle rivolte in carcere nei giorni scorsi.

 

Ecco, per i leghisti si tratta di una resa del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ai rivoltosi. «Un segnale molto negativo», sostiene Andrea Ostellari. «Il ministro cala le braghe e decide di allargare le maglie, facendo uscire un numero imprecisato di detenuti già condannati. Mi chiedo come mai proprio Bonafede abbia ceduto a questi ricatti dei rivoltosi, proprio lui e il suo movimento che hanno sempre ostacolato le misure svuota-carceri precedenti». Secondo il Carroccio inoltre non è affatto vero che ad uscire sono coloro che si sono macchiati di reati minori, perché si tratta di soggetti condannati per reati per rapina, ancorché non aggravata, lo spacciatore anche se non è un componente di un’associazione a delinquere. «È vero - spiega Ostellari - che i condannati per reati più gravi rimangono in carcere ma escono pure coloro che hanno una pena residua di 18 mesi. Escono anche chi finora non ha usufruito di misure alternative e dei domiciliari: se fino ad oggi i magistrati glielo hanno negato un motivo ci sarà». Ancora una critica da parte del presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama: «Chi usufruirà della norma e uscirà dal carcere non sarà chi si è messo in mostra durante le rivolte, protagonisti degli incendi e delle devastazioni, ma i loro mandanti».

Ora Bonafede avrebbe «calato le braghe» e invece secondo il partito di Matteo Salvini avrebbe dovuto in tempo, prima delle rivolte nelle carceri, il problema del sovraffollamento, creando nuove strutture, ascoltando le indicazioni di tutte le sigle sindacali della polizia penitenziaria che sonno arrivate sul tavolo del Guardasigilli. E ora, con le le nuove misure, sostiene la Lega, si porrà il problema del numero dei braccialetti elettronici: ce ne saranno abbastanza per controllare tutti quelli che usufruiranno dei domiciliari? Quanti agenti di polizia dovrà essere impegnata per controllare a domicili l’applicazione delle nuove misure?

 Gli esperti leghisti in materia di giustizia, oltre a Ostellari, Giulia Bongiorno, Nicola Molteni e Jacopo Morrone, ricordano che i le rivolte hanno causato 13 morti, 70 poliziotti feriti, decine di evasioni e danni per quasi 35 milioni. "E' una vergogna, una resa: Bonafede si preoccupi di di costruire nuove carceri e proteggere chi ci lavora e ci vive, visto che mancano perfino le mascherine".

 

 di per www.lastampa.it