Da lì a un mese i “compagni”, ancora indifferenti all’ arrivo della più grande sciagura dal dopoguerra, insulteranno Zaia, Fontana e i colleghi del Nord per aver chiesto una mini quarantena per gli studenti rientranti dalla Cina.
Ventotto febbraio. Enrico Bucci, professore di biologia dei sistemi alla Temple University di Filadelfia, sul suo blog “Cattivi Scienziati” evidenzia che nell’ ultima settimana del 2019, all’ ospedale di Piacenza – a pochi chilometri dal focolaio di Codogno – c’ erano già stati 40 ricoveri per polmonite, «un picco assolutamente anomalo e già all’ epoca giudicato eccezionale e indipendente da inquinanti o altre condizioni specifiche. Retrospettivamente» aggiunge il professore nell’ analisi pubblicata un mese fa «sulla base di ciò che sappiamo dei sintomi causati dal Coronavirus, la cosa non poteva che destare ovvi sospetti: e infatti è risultato che molti “vecchi” pazienti di polmonite oggi presentano anticorpi contro il Coronavirus, a dimostrazione del fatto di essere stati a suo tempo infettati».
Ai primi di febbraio l’ Istituto superiore di sanità si riunisce almeno tre volte. Alle riunioni, lo riporta il Fatto Quotidiano, partecipa anche il professor Antonio Pesenti, direttore di rianimazione al Policlinico di Milano, il quale avvisa che in caso di contagio le terapie intensive andranno in sofferenza: purtroppo è stato facile profeta. Nel frattempo il ministro dell’ Economia Gualtieri annuncia: «Vedrete che il Pil salirà». Previsione azzeccata Robbè! Veniamo a oggi. Il sito dell’ università di Padova dà notizia di uno studio firmato da 16 ricercatori in base al quale il primo caso confermato di Covid-19 in Lombardia risalirebbe al primo gennaio.
Gli autori, coordinati da Danilo Cereda (dg Welfare della Regione Lombardia), Marcello Tirani (Agenzia per la tutela della salute di Pavia) e Francesca Rovida (Policlinico “San Matteo” di Pavia), riportano l’ analisi dei primi 5.830 episodi confermati di Covid in Lombardia dall’ inizio dell’ anno all’ 8 marzo. Il lavoro è disponibile su ArXiv, un database ad accesso libero che comprende opere di ricerca nella versione in cui sono state sottoposte alla revisione delle riviste scientifiche.
Insomma. Come già abbiamo scritto, hanno avuto mesi di tempo per preparasi all’epidemia. Non hanno fatto nulla:
Invece di ordinare mascherine e respiratori, e riconvertire produzioni in prodotti sanitari, questo governo pensava al ‘razzismo’. Hanno diecimila morti sulla coscienza. Alla fine ne avranno decine di migliaia. Devono pagare.
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