capture 526 31032020 110851Una storia terrificante, che arriva dalla Francia. Una storia che ha come protagonista, suo malgrado, una ragazza di 32 anni, Chiara Grosso, colpita dal coronavirus in modo gravissimo. A raccontare quanto accaduto, intervistata da Leggo.it, è la madre, Francesca Romana Perrotta, di 55 anni, che premette: "Mia figlia stava morendo. Febbre altissima, tosse, non respirava quasi. Era in casa, da sola, a Parigi. Ma sono riuscita a salvarla in extremis, al telefono". Una vicenda che mette in luce tutte le falle del sistema sanitario francese.Tutto inizia il 12 marzo, quando Chiara si è sentita male. "Ha subito chiamato il numero di emergenza ma le è stato ripetuto che non c'era bisogno del loro intervento perché non erano sintomi di Covid-19. È rimasta per quattro giorni abbandonata a sé stessa. Poi si è rivolta al medico di base che le ha prescritto una radiografia. Il risultato? Polmonite interstiziale bilaterale. Il dottore le ha detto di correre in ospedale". Per arrivare in ospedale ha preso un taxi "nonostante stesse per svenire", sottolinea la madre. "Lì l'hanno tenuta per ore ad aspettare su una barella. Mi chiamava piangendo dicendomi: Mamma, non voglio morire qui.

È lì che la rabbia e l'amore hanno preso il sopravvento".A quel punto la signora ha contattato Farnesina e consolato italiano a Parigi: "Li ho pregati di aiutarmi e così sono riuscita a farla ricoverare. Dopo sei giorni le hanno fatto il tampone ed è risultata positiva. Cosa sarebbe accaduto se non fossi intervenuta?", s'interroga la signora. E ora, Chiara è ricoverata in terapia intensiva, sotto ossigeno, "combatte per uscire fuori da questo incubo.". La signora Perrotta conclude puntando il dito: "Sì. Mentre in Italia eravamo già tutti in quarantena, il governo francese ha ignorato il pericolo. Mia figlia e tanti come lei hanno dovuto cercare aiuto per non morire a casa da soli".

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