capture 025 08042020 112116A Ostia oltre 230 famiglie sostenute dalla raccolta fondi di CasaPound. Unico requisito: essere italiani. Molti anche di sinistra: "Anche se fascisti, ci aiutano"

La povertà colpisce gli italiani. Tante, troppe famiglie ormai vivono il dramma di non riuscire a sbarcare il luneario, di non avere soldi sufficienti a comprarsi da mangiare e il minimo per sopravvivere. Famiglie numerose, padri separati, ragazze madri e disoccupati. A loro si rivolge ormai da tempo l'attenzione di CasaPound, che ad Ostia ogni domenica si raduna di fronte ai supermercati per raccogliere cibo da donare agli italiani in difficoltà.

"Abbiamo iniziato aiutando un numero ristretto di famiglie - spiega Luca Marsella, responsabile locale di Cpi a blastingnews - che piano piano si è allargato sempre di più. Questa iniziativa, il nostro movimento la porta avanti in tutta Italia, in questo territorio in particolare purtroppo il disagio sociale è molto ampio, sempre più persone si rivolgono a noi e l'impegno è cresce ogni settimana". Il metodo è semplice: CasaPound raccoglie i vivere, i bisognosi si recano nelle sedi e gli vengono consegnati i pacchi. Qualora ci fosse qualcuno impossibilitato a muoversi da casa, i militanti organizzano pure le consegne a domicilio.

 

Cosa c'è di diverso rispetto alla Caritas o altre associazioni caritative che organizzano mense e distribuzione di pacchi viveri? Per essere ammessi bisogna avere un solo, fondamentale requisito: esse italiani. Nessuno straniero. "Non verrebbe messo in lista - spiega Carlotta Chiaraluce, altra responsabile - perché per noi vengono prima gli italiani. Per gli immigrati ci pensa già lo Stato, ci sono le associazioni legate alla sinistra, c'è la Caritas. Tutti pronti ad aiutare gli stranieri perché rappresentano un business, mentre il nostro popolo muore in mezzo alla strada".

E pensare che dai "fascisti" si presentano soprattutto famiglie di sinistra, oppure che vengono da quartieri di Ostia storicamente legati a quella parte politica. "Sono fascisti? - dicono - Ci danno da mangiare". Ed è questo, in fondo, quello che conta. "La sinistra, anche quella più radicale - dicono da Cpi - ha abbandonato le piazze, le scuole, le lotte per la casa e sul lavoro. Noi in questi quartieri apriamo sedi, siamo al fianco dei residenti e siamo diventati un punto di riferimento. Aiutiamo anche molte persone di sinistra e non lo facciamo certo per i voti ma per un profondo senso di giustizia sociale e di solidarietà per il nostro popolo. Siamo consapevoli che molte famiglie non ci hanno mai votato e mai lo faranno".

di Claudio Cartaldo per www.ilgiornale.it