stadio della romaPunto per punto il parere contrario all'impianto giallorosso: riserve anche sull'altezza della struttura. Soprintendenza Belle Arti contro tutti. Per la soprintendente, Margherita Eichberg, lo stadio della Roma non s'ha da fare proprio. Il parere - unico fra tutte le Amministrazioni dello Stato - è di "motivato dissenso non ravvisando le condizioni nella sua ammissibilità nel sito proposto". No a ponti, torri, svincoli sottopassi, allo stadio stesso: l'area è sbagliata e lì semplicemente non si può proprio fare. Vediamo, allora, i motivi di tutti questi "no". In venti pagine a firma Eichberg, la Soprintendenza smonta i capisaldi del proget- to: problema archeologico; compatibilità ambientale; interferenze con altre aree tutelate (Tenuta dei Massimi, Valle dei Casali e Villa Doria Pamhilj); alvei dei fossi; ippodromo; torri.
La questione torri, visto il nuovo accordo fra la Raggi e la Roma con cui si depennano dal progetto, è superata. Come la questione vincolo sull'ippodromo, il cui iter è partito ma non è incluso in  questo parere. Ad ogni buon conto, torri a parte, le riserve vengono avanzate anche per...

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