VoucherApprovato in Consiglio dei Ministri il decreto per l’indizione del voto relativo alla «abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti» e alla «abrogazione di disposizioni sul lavoro accessorio». Per i referendum proposti dalla Cgil sui voucher e sugli appalti si voterà il prossimo 28 maggio. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri, che ha approvato il decreto per l’indizione dei referendum popolari relativi alla «abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti» e alla «abrogazione di disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)», come rende noto Palazzo Chigi dopo la riunione del Cdm.

Sulla questione dei voucher, in Parlamento sembra essere stato raggiunto un accordo per limitarne l’uso solo a famiglie, imprese senza dipendenti e studi professionali, con un tetto massimo annuale, ma per evitare il referendum occorre un decreto o una legge. Il referendum propone di cancellare del tutto i buoni lavoro istituiti dalla legge Biagi nel 2003 che, nati per retribuire i lavoretti occasionali (ripetizioni scolastiche, giardinaggio, pulizie, faccende di casa, eccetera) svolti da casalinghe, studenti e pensionati (fino a un massimo di 5mila euro di compensi all’anno) sono stati via via liberalizzati (è stata tolta dalla legge la legge dicitura «di natura meramente occasionale») e oggi possono essere usati per remunerare qualsiasi attività entro un tetto di 7mila euro l’anno per lavoratore. All’inizio i voucher impiegavano qualche decina di migliaia di persone l’anno, nel 2006 si era saliti a 617 mila e nel 2015 si è arrivati a quasi 1,4 milioni di lavoratori coinvolti.

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dall'articolo di corriere.it

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