capture 175 23042020 101559Il deputato mario caputo presenta ordine del giorno al governo regionale

“Condivido tutte le preoccupazioni denunciate da Confindustria Sicilia e dei rappresentati delle categorie produttive e professionali che hanno evidenziato la assoluta inadeguatezza economica e normativa del decreto Cura Italia. Serviva maggiore coraggio e consapevolezza della necessità di adottare provvedimenti forti e non limitarsi a spostare di poche settimane scadenze tributarie e tasse”.

A dichiararlo è il deputato regionale di Forza Italia Mario Caputo, componente della Commissione parlamentare Attività Produttive, che ha presentato un ordine del giorno al Governo regionale perché intervenga sul Presidente Conte per chiedere misure più adeguate alla gravissima crisi economica che sta investendo la Nazione.

“In questi giorni – spiega Mario Caputo – ho ricevuto centinaia di messaggi e telefonate di commercianti, artigiani e professionisti che hanno segnalato la totale inadeguatezza dello misure adottate dal Governo Conte. Spostare scadenze e tasse è inutile perché tra poche settimane il problema si ripresenterà. Chi non lavora, ha attività chiuse e produzioni ferme, come farà il 31 maggio a pagare tasse e tributi, per giunta in unica soluzione. Chi non lavora oggi come potrà pagare domani? Bisognava prevedere uno slittamento di almeno 12 mesi, dopo la cessazione della emergenza virale.

 

Come era necessario adottare anche in Sicilia la sospensione di pagamenti di utenze idriche ed elettriche e pagamenti di fatture commerciali e canoni di locazione. E prevedere agevolazioni da parte delle banche nella erogazioni di prestiti e finanziamenti per garantire la ripresa economica. Spostare nel tempo la crisi – conclude Caputo – ha dimostrato mancanza di coraggio e scarsa conoscenza del mondo produttivo e professionale da parte del Governo Nazionale. Bene ha fatto Musumeci a chiedere la presenza dell’Esercito in Sicilia, ma mi aspetto che con la stessa determinazione chieda al Governo misure per un concreto sostegno al mondo della economia e delle professioni in Sicilia”.

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