voucher 675Sarà la 68esima consultazione abrogativa, l'ultima sulle trivelle fallì per la mancanza del quorum. La sinistra (compreso il governatore pugliese) chiede l'accorpamento del voto con le elezioni in oltre mille Comuni. La finestra delle elezioni amministrative va dal 15 aprile al 15 giugno: al voto – tra le altre città – andranno Genova, Padova, Palermo, Parma, Taranto e Verona.

Damiano (Pd): "Possibile modificare la legge prima". Ma la segretaria: "E' solo un maquillage, noi vogliamo l'abrogazione totale". I referendum sull’abolizione dei voucher e sulla responsabilità solidale negli appalti, promossi dalla Cgil e dichiarati ammissibili dalla Consulta, si terranno domenica 28 maggio. Lo ha deciso martedì mattina il consiglio dei ministri, dopo che nelle scorse settimane il sindacato aveva chiesto al governo di stabilire al più presto la data. Sarà il 73esimo referendum nella storia della Repubblica, il 68esimo abrogativo. L’ultima consultazione – di tipo costituzionale – era stata quella sulle riforme costituzionali del 4 dicembre. Ma la fissazione della data dei referendum che modificano in pratica il Jobs Act fa partire il dibattito sull’eventualità dell’election day con le Amministrative di primavera che coinvolgeranno oltre mille Comuni. Un’opzione che, per esempio, il governo Renzi aveva scartato per il referendum abrogativo sulle trivelle del maggio 2016. Al centro di tutto, naturalmente, il fatto che le consultazioni che intendono abrogare leggi o parti di legge hanno bisogno del quorum di partecipazione al 50 per cento.

A chiedere un giorno unico per amministrative e referendum sono tutta la sinistra, compresi i Democratici e progressisti (il presidente della Toscana Enrico Rossi ha chiamato in causa direttamente il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni) e anche il presidente della Puglia e candidato alla segreteria del Pd Michele Emiliano. Al referendum, aggiunge Emiliano, “voterò due sì e avrei votato anche contro il jobs act e voterei per il ripristino dell’articolo 18″. Si uniscono alla richiesta di election day anche i Cinquestelle.  “Avevamo proposto l’election day e rinnoviamo questa richiesta” conferma la segretaria della Cgil Susanna Camusso. “Vista la data scelta, sarebbe possibile far coincidere il referendum con le elezioni amministrative – dice la leader del sindacato – e non perché ci preoccupa il quorum, i Comuni al voto non sono tantissimi, sarebbe solo una scelta oculata, in un’ottica di finanza pubblica“.

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