I casi positivi al Sars-Covid2 in Veneto hanno raggiunto quota 17.471 (+80),in Emilia Romagna 39 morti, un terzo nelle Rsa

In Itali a i casi totali al 26 aprile di persone affette da coronavirus registrate dalla Protezione Civile ammontano a 197.675 unità (+1,19%) mentre le vittime sono 26.644 (+0,99%, +260: per trovare un livello più basso di morti in un giorno bisogna tornare al 14 marzo). Gli attualmente contagiati, sempre secondo i dati diffusi dalla Prociv, risultano 106.103 (+256, primo rialzo dopo sei giorni di calo).

In particolare, 21.372 contagiati sono ricoverati con sintomi (-161 rispetto a ieri), e 82.722 sono quelli in isolamento domiciliare (+510 rispetto al giorno precedente). I guariti ammontano invece a 64.928 (+1.808) e 26.644 i deceduti.

 

I tamponi effettuati sono 49.916 in netto calo sui giorni precedenti (il 25 erano stati 65.387). Prosegue ancora, sempre considerando i dati a livello nazionale, il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva: ad oggi sono infatti 2.009, 93 in meno rispetto al 25 aprile.

LA MAPPA AGGIORNATA DEI CONTAGI

Decessi in calo in Lombardia: +56
In Lombardia i soggetti positivi al coronavirus rilevati dalla Regione sempre al 26 aprile sono invece 72.889 (+920), mentre le vittime ammontano a 13.325 (+56). Era dal 7 marzo che nella regione non si registrava un aumento così basso di decessi per il coronavirus.

Dei 920 nuovi casi lombardi positivi, la metà (463) sono nell'area metropolitana di Milano, mentre continua il calo in una delle province più colpite dalla pandemia, cioè quella di Brescia, che ha fatto registrare solo 24 nuovi casi, mentre il giorno precedente erano stati 65. In leggera crescita i contagi a Bergamo che conta 11.113 positivi (+66) mentre il 25 aprile erano stati 45, mentre a Lodi, dove si è sviluppato il primo focolaio di coronavirus in Italia, la situazione è sempre sotto controllo con soli 23 nuovi positivi.

Coronavirus, tutto quello che c’è da sapere

Nella regione continuano anche a calare i posti letto occupati nei reparti degli ospedali: in terapia intensiva sono 706, con un calo di 18 (rispetto al -34 del 25 aprile), mentre negli altri reparti ci sono 8481 con un calo di 8 (il precedente era -302).

A Roma nessun caso da 48 ore
«Il 26 aprile registriamo un dato di 85 casi di positività e prosegue un andamento stabilmente sotto i 100 casi e un trend al 1,5%. A Roma città infine nelle ultime 48 ore non si registrano decessi».

Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, al termine della videoconferenza della task-force regionale per il COVID-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere e Policlinici universitari e ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

“Aumentano i controlli sulle Rsa e le strutture socio-assistenziali private accreditate - continua l'assessore - Sono ad oggi 534 le strutture per anziani ispezionate su tutto il territorio”

IL TREND GIORNO PER GIORNO

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Liguria, alta letalità per abitante
“La Liguria ha un rapporto standardizzato di mortalità inferiore alla Lombardia (+212% rispetto alla Liguria), all'Emilia Romagna (+47% rispetto alla Liguria) e alle Marche (+19%) e sovrapponibile al Piemonte, mentre il Veneto, che ha avuto inizialmente un unico cluster, presenta un rapporto di mortalità di -54% rispetto alla Liguria: sono questi i dati sulla mortalità. Il dato grezzo deve essere corretto per essere rappresentativo della realtà, con la distribuzione demografica di ciascuna regione”. Lo spiega Filippo Ansaldi, direttore della prevenzione e programmazione di Alisa, la società sanitaria della Regione Liguria commentando le notizie sui quotidiani e le critiche di parlamentari alla gestione della pandemia.

“La mortalità per COVID-19 - sostiene in una nota - dipende macroscopicamente da due fattori: la demografia della popolazione, in considerazione dei diversi tassi di mortalità nelle diverse classi d'età, e il periodo di circolazione del virus, in particolare di circolazione diffusa (in molti report di confronto tra nazioni, ad esempio, il periodo di osservazione parte quando si raggiungono un certo numero di casi o di decessi). Considerando la demografia e il periodo di circolazione sostenuta del virus, in Liguria si osserva quindi una mortalità inferiore a quanto rilevato nelle regioni con quadro epidemiologico simile”.

“Ognuno può leggere i numeri come vuole. Noi li rappresentiamo in modo trasparente e soprattutto con il rigore scientifico che ci è offerto dai nostri esperti ed è rappresentativo della realtà - commenta Walter Locatelli, commissario di Alisa -. L'epidemiologia non è un'opinione ma una scienza che richiede anni di studio. Del resto, le decisioni e le azioni conseguenti, vengono sempre prese sulla base di dati e contesti rappresentativi, in modo compiuto e coerente”

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Veneto, positivi sono 17.471 (+80), 18 i morti
I casi i positivi al Sars-Covid2 in Veneto hanno raggiunto nella giornata del 26 aprile quota 17.471, 80 in più della rilevazione precedente, mentre i casi attualmente positivi sono 9.138. Lo rende noto il bollettino della Regione Veneto. I pazienti in terapia intensiva sono scesi a 124 (-5). I decessi sono 18, dato che porta a 1.071 il totale delle morti. I pazienti in area non critica sono 1.097 (8 in meno), i casi di negativizzati virologici 7.018. I deceduti in ospedale e in aree extra ospedale sono complessivamente 1.315. Il numero dei soggetti in isolamento è e pari a 98.319. I dimessi sono 2.453.

In Emilia Romagna 39 morti, un terzo nelle Rsa
In Emilia-Romagna nelle ultime 24 ore si sono registrati invece 241 casi in più di contagio e 39 nuove morti, un terzo delle quali sono nelle residenze per anziani. Il dato complessivo è di 3.386 decessi. Dall'inizio della crisi sanitaria da coronavirus si sono registrati 24.450 casi di positività. I tamponi hanno raggiunto quota 146.146 (+5.045). Ancora in calo i casi positivi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, secondo i dati accertati alle 12. I pazienti in terapia intensiva sono 245 (-1 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-23).

In Toscana 132 nuovi positivi e altri 18 morti
In Toscana salgono a 9.147 i casi di pazienti positivi al coronavirus (+132) e altri 18 sono i morti (totale regionale 778 dall'inizio dell'epidemia) di cui 11 nella sola provincia di Firenze. Così il consueto bollettino della Regione sulla diffusione del coronavirus nelle ultime 24 ore. Aumentano anche i guariti totali (+9,1%, raggiungono quota 2.300 di cui 1.118 ”clinicamente guariti” e 1.182 guarigioni virali con doppio tampone negativo). I test eseguiti sono 127.394, 1.899 in più rispetto a ieri. Il recupero nell'analisi di circa 2.000 tamponi effettuati nei giorni precedenti, spiega la Regione, ha influenzato l'aumento del numero di nuovi casi.

In Fvg 2.917 positivi (+14), 264 decessi (+1)
I casi accertati positivi al coronavirus in Fvg sono 2.917, con un incremento di 14 unità rispetto a ieri. I totalmente guariti sono 1.257, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negative al tampone) sono 148. Si registra un decesso in più rispetto alla comunicazione di ieri, che porta a 264 il numero complessivo di morti da Covid-19. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, dalla sede operativa di Palmanova. Per quanto riguarda i decessi, è ancora quello di Trieste il territorio più colpito (136 casi); seguono Udine (67), Pordenone (57) e Gorizia (4). Relativamente ai casi positivi, l'Area Triestina registra 1.181 infettati; seguono Udine con 938, Pordenone con 621 e Gorizia con 175. A questi si sommano 2 persone non residenti in regione. Sono 13 i pazienti che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i ricoverati in altri reparti risultano essere 129 e le persone in isolamento domiciliare sono 1.106.

Come leggere i dati della Protezione civile
Una premessa di metodo è indispensabile per la interpretazione dei dati perché la comunicazione ufficiale durante la conferenza stampa delle 18 tende a equivocare tra “attualmente positivi” e “nuovi positivi” nelle ultime 24 ore.

La categoria attualmente positivi include le persone trovate positive al tampone e che in questo momento si trovano o in isolamento domiciliare o sono ricoverate con sintomi o ricoverate in terapia intensiva.

Dalla categoria degli attualmente positivi si esce per due ragioni opposte: perché guariti o perché, purtroppo, deceduti.

Il numero da considerare è dunque quello dei casi totali da inizio epidemia che sarà fondamentale seguire nell’evoluzione della crisi. Perché è la sua variazione a dirci quanti sono davvero giornalmente, tolti guariti e malati.

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