capture 251 27042020 111228Sono 24.450 i casi positivi in regione: i dati provincia per provincia. Boom di guariti. Venturi: "Presto nuove norme di accesso agli ospedali". Fase 2, cosa cambia dal 27 aprile

Bologna, 26 aprile 2020 - “Siamo in una situazione di grande stabilità, ci presentiamo bene alla scadenza del 4 di maggio”, dice il commissario per l'emergenza Coronavirus in Emilia Romagna, Sergio Venturi, commentando il bollettino quotidiano. Sono 241 i contagi registrati nelle ultime 24 ore in regione, in linea quindi con aumenti fra i più bassi registrati più volte negli ultimi giorni. Un dato che porta a 24.450 i casi di positività al Covid-19. Si registrano altri 39 nuovi decessi: 17 uomini e 22 donne. Complessivamente sono 3.386 i decessi dall'inizio dell'epidemia. “La discesa dei defunti sarà costante, non aspettiamoci da un giorno all'altro dimezzamenti delle morti”, commenta Venturi.

I nuovi decessi riguardano 5 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 8 in quella di Reggio Emilia, 2 in quella di Modena, 10 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3in quella di Ferrara, 1 in provincia di Ravenna, 2nella provincia di Forlì-Cesena (tutti nel forlivese), 1 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione. "Non sono tanto sicuro che arriveremo a quota zero nuovi contagi, ma sono sicuro che arriveremo a zero nuovi decessi", puntualizza il commissario.

Le nuove guarigioni sono 208 (8.723 in totale).I test effettuati hanno raggiunto quota 146.146 (+5.045). Ancora in calo i casi positivi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: - 6 rispetto a ieri (12.341 contro i 12.347).

 

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi complessivamente arrivano a 8.577, +19 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 245 (-1 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-23).

Le persone complessivamente guarite salgono a 8.723 (+208): 2.463 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 6.260 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

La mappa del contagio

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.751 a Piacenza (56 in più rispetto a ieri), 3.073 a Parma (39 in più), 4.577 a Reggio Emilia (25 in più), 3.562 a Modena (24 in più), 3.793 a Bologna (51 in più), 363 le positività registrate a Imola (3 in più), 901a Ferrara (16 in più). In Romagna sono complessivamente 4.430 (27 in più), di cui 969 a Ravenna (come ieri), 868 a Forlì (11 in più), 656 a Cesena (13 in più), 1.937 a Rimini (3 in più).

“Non bisogna preoccuparsi dei dati di Bologna e Piacenza, dove non c'è nessun focolaio”, spiega Venturi. “Stiamo andando a cercare persone che una volta non avremmo cercato, non si tratta di casi gravi”, aggiunge. “Nell'ultima settimana a Bologna, dove eravamo più indietro rispetto alle altre province, abbiamo fatto 3mila tamponi nelle Cra”.

"Presto nuove norme di accesso agli ospedali"

Negli ospedali occorre un'attenzione maggiore. Il commissario Sergio Venturi si riferisce ai comportamenti dei visitatori, ricordando che "tutti potremmo aver contratto il virus ed essere asintomatici". "Eppure - ammonisce -, a volte vedo tre o quattro persone al capezzale dei malati". Venturi annuncia dunque nuove norme per regolare l'accesso negli ospedali: "La Giunta ci sta lavorando".

“Chi va in ospedale per visitare un parente o per altri motivi indossi la mascherina”, è l'appello di Venturi. “Gli ospedali sono l'ultimo baluardo, non ci possiamo permettere di avere casi. Non vorremmo arrivare a vietare le visite però non ci possiamo permettere che qualcuno si ammali in ospedale e per questo abbiamo bisogno che ognuno si comporti con senso civico”.

Bonaccini: "Ecco come sarà la fase 2". Il 27 aprile ripartono il manifatturiero e i cantieri

Da domani, in Emilia-Romagna (fatta eccezione per Piacenza), così come in tutto il Paese, potranno ripartire le imprese e i distretti del settore manifatturiero la cui attività sia rivolta prevalentemente all’export e le aziende del comparto costruzioni per i soli cantieri di opere pubbliche su dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, edilizia residenziale pubblica e penitenziaria. "Lo potranno fare solo se in condizioni di rispettare i protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro firmati dal Governo e da tutte le parti sociali sui due settori tre giorni fa, il 24 aprile, inviando una comunicazione ai Prefetti", fa sapere la Regione.

Ciò, però, non potrà accadere nella provincia di Piacenza, dove sono tuttora in vigore le misure regionali ulteriormente restrittive, anche per le attività economiche.

La possibilità di partire da domani è prevista in una comunicazione inviata oggi dai ministri Roberto Speranza (Sanità), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Paola De Micheli (Trasporti) alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, "nella quale forniscono l’interpretazione autentica su quali siano le attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale da autorizzare fin da subito se in grado di ripartire rispettando a pieno le misure anti-coronavirus previste nei protocolli di sicurezza", scrive la Regione in una nota.

A darne notizia, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella riunione della Cabina di regia nazionale nel pomeriggio, nella quale il premier ha descritto le modalità di ripartenza dell’intero comparto produttivo manifatturiero e di quello delle costruzioni dal 4 maggio, compreso il commercio all’ingrosso funzionale ai due settori. Nuove norme, sempre dal 4 maggio, anche per la mobilità delle persone: ad esempio, potrà ripartire l’attività sportiva individuale.

“Mentre si profilano le linee guida nazionali e il quadro complessivo che permetteranno una prima, importante fase di ripartenza dal prossimo 4 maggio - afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - viene accolta la nostra proposta, che qui avevamo condiviso con tutte le parti sociali nel Patto per il lavoro regionale, e che come Emilia-Romagna avevamo poi avanzato al Governo, anche a nome delle altre Regioni. Cioè la possibilità di far ripartire anche prima due settori – le filiere a maggior valenza internazionale e le costruzioni, riferite alle opere pubbliche – e di farlo attraverso comunicazioni alle Prefetture. Sia chiaro- prosegue Bonaccini- non siamo in presenza di alcun via libera generalizzato e incondizionato. L’azione di contrasto al contagio prosegue e deve proseguire, ma nel frattempo creiamo le condizioni sicure per ripartire gradualmente, con l’intero sistema socioeconomico regionale che si fa garante del rispetto delle condizioni di sicurezza a tutela di lavoratrici e lavoratori. Certo- conclude il presidente della Regione- siamo di fronte a un passo avanti importante, al quale siamo arrivati facendo gioco di squadra”.

Mascherine obbligatorie

"Le mascherine dovrebbero essere rese obbligatorie e l'Iva su queste tolta - ha affermato stamattina il presidente della Regione Emilia Romagna -, il  loro flusso è aumentato stabilmente, abbiamo avuto ulteriori forniture perché sono cominciate le produzioni, che vanno incentivate. È troppo importante garantirle a prezzi calmierati e su cui nessuno possa fare il furbo''. 

Trasporto pubblico e orari scaglionati

"Il Governo - dice Bonaccini - ci consegnerà linee guida sia sui dispositivi di protezione che sul distanziamento sociale e noi le rispetteremo e  applicheremo. Bisognerà però organizzarsi per aumentare le corse del trasporto pubblico, differenziare gli orari delle città. La riapertura dei negozi dovrà avvenire con scaglionamenti di orari, con un arco temporale più lungo per fare i turni e perché sui mezzi pubblici potrà salire molta meno gente di prima".

Via la tassa sull'occupazione del suolo pubblico 

"Bravo il Comune di Bologna: bravissimi, hanno tolto la tassa sull'occupazione del suolo pubblico - dichiara Bonaccini -. Credo lo si debba fare anche per i prossimi mesi in tutti i Comuni dell' Emilia- Romagna". "Dobbiamo dare tutto quello che possiamo a livello territoriale per stare vicini agli imprenditori, che adesso hanno bisogno di fiducia per poter, quando si potrà, ripartire". 

Bagni e passeggiate, non cambia nulla

In Emilia Romagna i bagni in mare restano vietati. Lo fa sapere la Regione Emilia-Romagna dopo il chiarimento del governo in materia. “Qui non cambia nulla, per cui fino al 4 maggio - dice l'assessore al Turismo, Andrea Corsini - non è consentito fare bagni in mare, né passeggiate”. Le norme regionali, infatti, non consentono di allontanarsi dalle immediate vicinanze della propria abitazione se non per comprovati e validi motivi e non è prevista la possibilità di accedere all'arenile”.

“Naturalmente - prosegue Corsini - dal 4 maggio qualcosa cambierà, per quanto riguarda le più stringenti misure di prevenzione per ostacolare la diffusione del Covid-19, ma fino ad allora in Emilia-Romagna valgono le norme che attualmente sono in vigore”.

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