Il caso dell'azienda FlipCall a Bitritto, in provincia di Bari: i minuti vengono misurati dai sistemi informatici e divisi in quattro stati: in conversazione, in composizione, post chiamata e pausa. A guardarla dall'esterno, la sede dell'azienda FlipCall di Bitritto, alle porte di Bari, sembra una cittadella dei call center. Il viavai dei lavoratori è continuo: a regime le postazioni ne accolgono più di 1.200, spiegano dal gabbiotto all'ingresso. "Non possiamo lamentarci, rispetto ad altre realtà qui lo stipendio arriva puntuale - racconta una giovanissima, da poco ingaggiata - anche se da inizio febbraio le cose sono un po' cambiate". Quando il contratto collettivo nazionale ha imposto di rispettare la paga oraria da 6 euro e 51 centesimi lordi all'ora, le imprese si sono ingegnate per rosicare spiccioli dai compensi.
La sede di Bitritto, per esempio, ha costruito un'architettura originale. Il pagamento non è più a ore ma a 'ore produttive', in cui sia garantita una precisa percentuale di parlato, di attesa, di compilazione moduli dopo la chiamata. A chi eccede con i silenzi viene decurtato lo stipendio. "Un meccanismo illegale", tuonano dalla Slc Cgil, mentre accompagnano i lavoratori pugliesi della Tim a protestare in corteo a Roma e Milano. È una multinazionale importante, quella che ha aperto la sede FlipCall nel comune in provincia di Bari. Nata nel 2011 e specializzata in servizi outbound (con chiamate in uscita), FlipCall è parte del gruppo Comdata, che vanta 28 poli operativi e oltre 10mila postazioni in tutta Europa.
"Questo ci sembra un call center a cinque stelle - spiega una cinquantenne di Adelfia davanti ai cancelli - visto che siamo passate dai garage e dai sottoscala, pagate due o tre euro a ora". Nella lista dei clienti, ci sono le società più importanti di telefonia, energia, gas. "I contratti cambiano a seconda delle commesse che seguiamo - raccontano i lavoratori - Siamo cocopro con rinnovo ogni mese o ogni tre e obbligo di massima riservatezza". A qualcuno, però, non è piaciuto il nuovo corso dell'azienda, deciso a inizio anno e comunicato ai dipendenti in un briefing dedicato.
"Il diavolo si nasconde nei dettagli", ammette uno di loro mentre mostra il contratto. Allegato 2, capitolo compensi. "Il forfettario lordo è di 6 euro e 51 centesimi per ogni ora produttiva", si legge nell'accordo. I minuti vengono misurati dai sistemi informatici e divisi in quattro stati: in conversazione, in composizione, post chiamata e pausa (obbligatoria per legge). L'escamotage è spiegato in uno schema. Un'ora produttiva è la somma di tempo di reale conversazione, pausa, una percentuale massima del 10 per cento di post chiamata e una di attesa, non superiore al 20 per cento del totale.
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dall'articolo di SILVIA DIPINTO per repubblica.it