Secondo le ultime stime fornite dalla Società Italiana di Nefrologia, un italiano su dieci soffre, anche a sua insaputa, di una malattia cronica renale. Una dieta corretta puà fare la differenza? E in che modo?

Le malattie croniche renali sono patologie che, nella loro evoluzione progressiva, portano alla condizione irreversibile di insufficienza renale, cioè all’incapacità delle reni di svolgere la funzione di ‘filtro’, depurando l’organismo dalle scorie e dai sali minerali in eccesso.

Nelle condizioni più serie, il cattivo funzionamento delle reni rende necessario un trattamento sostitutivo, rappresentato dalla dialisi o dal trapianto di organo. Ma l’adozione di adeguati comportamenti legati in primo luogo alla dieta possono rallentare o aiutare a controllare meglio quest’esito estremo.

CAUSE E FATTORI DI RISCHIO

Una malattia renale, secondo gli esperti, richiede una diagnosi precoce e un trattamento mirato per prevenire o ritardare sia una condizione di insufficienza renale acuta o cronica, sia la comparsa di complicanze cardiovascolari a cui spesso è associata.

Sono infatti l’ipertensione e il diabete, non adeguatamente controllati dalla terapia farmacologica, l’ipertrofia prostatica, i calcoli renali o i tumori voluminosi a favorirne l’insorgenza in quanto riducono il normale deflusso di urina, aumentano la pressione all'interno dei reni e ne limitano la funzionalità.

O ancora il danno renale può essere determinato da processi infiammatori (pielonefriti, glomerulonefriti) o dalla formazione di cisti all'interno dei reni (malattia renale policistica) o dall’utilizzo cronico di alcuni farmaci, da alcool e droghe consumate in eccesso.

 

Un ruolo fondamentale, nell’alleviare il lavoro dei reni già compromessi, è svolto dalla dieta che è, dunque, la prima prevenzione. Essa va studiata con un esperto nutrizionista o un nefrologo al fine di mantenere o raggiungere da un lato un peso ideale e dall’altro ridurre l’apporto di sodio (sale), ed il conseguente controllo della pressione arteriosa, e/o di altre sostanze (minerali), senza creare malnutrizione o carenze nutritive.

Una attenzione particolare va riservata anche ai livelli di colesterolo, trigliceridi e della glicemia.