capture 123 20052020 104303Un’accusa pesante arriva all’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) dal professor Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova e del Laboratorio di Virologia e Microbiologia dell’Università AO di Padova, ovvero colui che ha guidato il Veneto nella fase più critica della crisi sanitaria, portandolo fuori dal periodo nero. Crisanti ha attaccato l’Oms per essersi “fidata” dei dati provenienti dalla Cina, errore grave, a detta del virologo, che considera il microcosmo cinese del tutto privo di trasparenza, motivo per il quale l’Organizzazione Mondiale della Salute sarà chiamata a rispondere di ciò che ha analizzato e ispezionato durante il sopralluogo: «Sono d’accordo con coloro che ipotizzano che la posizione dell’OMS sia stata influenzata da considerazioni geopolitiche più che di sanità pubblica di interesse mondiale - sono state le parole di Crisanti - Stanno emergendo numerosi casi di asintomatici che rimangono positivi anche per due mesi. Gli anticorpi neutralizzanti si trovano in grande quantità soltanto nelle persone che hanno avuto una grossa sintomatologia, mentre negli asintomatici questa concentrazione è molto bassa, se non assente». Crisanti può vantare a proprio favore la brillante strategia, basata sui tamponi a tappeto, utilizzata a Vo’ Euganeo e in tutto il Veneto. «La stessa esperienza - continua Crisanti - ha orientato tutta l’azione dell’ospedale di Padova nel prevenire che diventasse un focolaio di infezione e diffusione, com’è invece accaduto ad Alzano Lombardo, dove il virus ha praticamente distrutto l’intera provincia».

 

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